Scatta la multa, per molestie, nei confronti di chi, via sms, rivela alla "vittima" del tradimento di avere una relazione con il suo legittimo partner. La Cassazione, infatti, ha confermato la multa di 300 euro nei confronti di Graziella A., una donna calabrese di 36 anni, che in tre giorni aveva inviato cinque sms alla rivale in amore, Franca M., rivelando a quest'ultima di avere una relazione con il suo convivente. Graziella, nei messaggini, aveva anche riportato a Franca giudizi poco carini che il suo convivente avrebbe riferito alla stessa Graziella.
Senza successo, in Cassazione, l'imputata si è difesa sostenendo che Franca era già a conoscenza della relazione clandestina tra lei e il suo compagno e, dunque, non c'era nulla di molesto in quegli sms che esprimevano «fatti già noti» oltre a opinioni espresse dall'uomo conteso. Ma i giudici della Suprema Corte - con la sentenza 28852 - non hanno condiviso questa tesi e hanno confermato la condanna emessa dal tribunale di Castrovillari l'11 giugno 2008. Tuttavia i Supremi giudici sono stati clementi con Graziella e le hanno confermato la sospensione condizionale della pena anche se hanno ritenuto che possa essere molesto l'invio di soli cinque sms in tre giorni, come aveva fatto Graziella che ne aveva scritti cinque a Franca dal 29 al 31 luglio 2007.
Anche la Procura della Suprema Corte, rappresentata da Giuseppe Febbraro, aveva chiesto il rigetto del ricorso della molestatrice che, adesso, dovrà pagare 1000 euro alla Cassa delle Ammende.
15 luglio 2009
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