Valtellina, bimba di otto mesi uccisa nella lavatrice
SONDRIO - Orribile tragedia familiare in Alta Valtellina. Una tragedia sconvolgente che rimanda a quella avvenuta a Cogne, in Val d' Aosta il 30 gennaio scorso. Una bimba di otto mesi, Vittoria Compagnoni Zen, ieri pomeriggio è stata trovata morta annegata nella lavatrice dopo un ciclo di lavaggio nella casa dei nonni, in località Madonna dei Monti, frazione del comune di Valfurva, la nota località sciistica a una settantina di chilometri dal capoluogo valtellinese. Sulla mamma della piccola, Loretta Zen, 32 anni, interrogata per ore, si sono subito concentrate le indagini degli inquirenti, ma fino a tarda notte nei suoi confronti non è stato preso alcun provvedimento. A fare la scoperta del corpicino senza vita è stato il papà della piccola, Venanzio Compagnoni (il cognome più diffuso del paese e della valle), 39 anni, operaio, appena rientrato in casa in casa con l' altra figlioletta di 11 anni, di ritorno da Livigno dove l' uomo si era recato per fare il pieno di benzina. Accanto alla lavatrice, Venanzio Compagnoni ha trovato la moglie in stato confusionale e chiusa nel più assoluto mutismo. La donna soffriva di una profonda crisi depressiva, acuitasi soprattutto dopo essere stata colpita nel giro di poco tempo da due gravi lutti: la morte del suocero e del padre, Vittorio, pensionato, avvenuta due mesi prima della nascita della bimba (a cui aveva imposto il nome del nonno). Per questo la donna era in cura presso la Asl di Bormio. Secondo la prima ricostruzione effettuata dai Carabinieri, che conducono le indagini sotto la direzione del sostituto procuratore della Repubblica di Sondrio, Elvira Antonelli, Loretta Zen Compagnoni ieri pomeriggio, si era recata, come tutte le domeniche a casa della mamma, Onorina, che abita a circa due chilometri di distanza. Verso le 18 la mamma di Loretta, con altri parenti, è andata in chiesa per assistere alla messa domenicale e ha lasciato sola in casa sua figlia con la nipotina Vittoria. Che cosa sia successo nel frattempo saranno le indagini a stabilirlo. L' unico dato certo è che verso le 19 il primo a rincasare è stato Venanzio Compagnoni, di rientro dal porto franco di Livigno con l' altra figlia di 11 anni. L' uomo si è trovato davanti a una scena raccapricciante: il corpicino della secondogenita senza vita era nella lavatrice e a fianco della macchina stava in piedi la moglie, in uno stato di prostrazione e confusione mentale. Ha estratto il corpo della bimba e si è reso conto che non c' era nulla da fare. In brevissimo tempo sono giunti i carabinieri e il magistrato che hanno subito cercare di ricostruire l' accaduto sentendo tutti i componenti della famiglia per ore. Hanno cercato di far parlare anche Loretta Zen, ma per tre ore la donna non è stata in grado di parlare. Alla fine, davanti a una psicologa ha detto solamente: «Non mi ricordo nulla, non mi ricordo nulla». Alle 23,40 il corpicino della vittima è stato trasportato all' obitorio, mentre la mamma a mezzanotte è stata caricata su un' ambulanza e portata all' ospedale di Sondrio. Quasi contemporaneamente hanno lasciato l' abitazione anche il sindaco Silvio Andreola, 54 anni, e il parroco, giunti qualche ora prima, non appena la notizia dell' accaduto si era diffusa nelle diverse frazioni che compongono il comune sparso di Valfurva (Santa Caterina la località più nota della valle, si trova otto chilometri più a monte in direzione del passo di Gavia. «Siamo tutti sgomenti, senza parole - ha commentato il primo cittadino - anche perché non riusciamo a capire esattamente che cosa sia successo. Certo un fatto simile è orribile ed era inimmaginabile dalle nostre parti. Oltretutto i Compagnoni sono noti per la loro serietà e laboriosità». «Non riusciamo a capire che cosa sia successo - ha aggiunto uno dei due fratelli di Venanzio Compagnoni - anche perché io ero fuori paese. Siamo tutti distrutti, specialmente mio fratello che non riesce a darsi pace». Nella notte le indagini hanno assunto un ritmo serrato. Lo stesso Venanzio Compagnoni è stato sentito a lungo fino all' alba. Gli inquirenti si sono chiusi nel massino riserbo. Tuttavia da qualche indiscrezione trapelata sembrerebbe che lo stesso papà della piccola Vittoria abbia ammesso, con accenti disperati, i gravi problemi della moglie, divenuti più acuti negli ultimi sei mesi, dopo la morte del suocero e del papà di lei. Problemi che potrebbero averla spinta a un gesto insano, quanto inconsapevole. C. Mus. LE ANALOGIE CON COGNE I PAESI Cogne, dove è stato ucciso Samuele Lorenzi, è un piccolo paese di montagna, il delitto del 30 gennaio avviene a Montroz, una frazione. Anche Valfurva è un paese di montagna e Madonna dei Monti è una sua frazione LE FAMIGLIE Sia i Lorenzi sia i Compagnoni avevano due figli. E in entrambi i casi sono stati uccisi i più piccoli LE VILLE Scenario di entrambi i delitti una villa: a tre piani quella dei Lorenzi, a due quella dei Compagnoni I DELITTI Terribili entrambe le dinamiche del delitto: il piccolo Samuele Lorenzi, 3 anni, è stato colpito più volte alla testa con un oggetto contundente; Vittoria Compagnoni, 8 mesi, è annegata nella lavatrice LA PSICOLOGA «Meglio pensare a un atto di follia» Gianna Schelotto: sarebbe rassicurante considerare che è il gesto di una mente sconvolta MILANO - Ha ragione di essere commentato solo pensandolo come il gesto di un folle. All' atto di una mente malata. Null'altro è umanamente immaginabile. La psicologa Gianna Schelotto preferisce così non sbilanciarsi in supposizioni, spiegazioni, introspezioni. «Sappiamo ancora troppo poco», dice subito, svegliata nel cuore della notte per cercare di spiegare cosa possa aver spinto qualcuno a uccidere in quel modo una piccola di otto mesi: annegata in una lavatrice. Ma quel «poco», che è troppo anche per chi per lavoro ogni giorno cerca di capire la psiche dell' uomo, può bastare per parlare solo e soltanto di «follia». Il commento a caldo, appena ascoltate quali sono le notizie su quel che è accaduto nella casa dei Compagnoni è questo. I dettagli non fanno che «augurare» che non si sia trattato di altro. Sperare che si sia trattato di un incidente sarebbe solo un sogno. «Non conosciamo bene i fatti e non si può entrare nel merito di cosa sia realmente successo e perché. Per assurdo siamo di fronte alla considerazione che è rassicurante pensarlo come un frutto della follia. Rassicurante e consolatorio».
link alla notizia:
19 settembre 2002
25 MAGGIO 2003 - La procura di Sondrio ha chiesto il rinvio a giudizio con l'imputazione di omicidio volontario aggravato di Loretta Zen, la 32enne di Valfurva che il 13 maggio di un anno fa ha ucciso la sua figlioletta di 8 mesi, Vittoria, annegandola nella lavatrice di casa.
Il sostituto procuratore Elvira Antonelli ha chiuso le indagini preliminari sull'infanticidio e Loretta Zen, giudicata incapace di intendere e volere al momento del delitto secondo le perizie eseguite nei mesi scorsi dai consulenti sia della procura che da quello nominato dalla difesa, nel prossimo mese di luglio comparirà davanti al giudice delle udienze preliminari del tribunale di Sondrio.
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http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2003/05/25/4424959-SONDRIO.shtml
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