http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/17/Uccide_madre_per_prostituirsi_co_0_950117946.shtml
Voleva usare l'appartamento della donna - complice il fidanzato
Antonio e Maria Rosa Maso furono trucidati per un' eredita' valutata un miliardo. Eleonora Perfranceschi e' morta per molto meno: una Fiat Uno rossa immatricolata dieci anni fa, un pugno di gioielli, 500 mila lire in contanti. E tre stanze in affitto. Quelle che voleva occupare sua figlia Nadia Frigerio, 33 anni. E stata lei a uccidere la madre, con l' aiuto del fidanzato Marco Rancani, coetaneo. Delitto a equo canone. Prima hanno stordito la povera donna propinandole una dose da cavallo di sonnifero sciolta nel caffe' . Poi l' hanno strangolata con il filo del telefono. Nadia voleva a tutti i costi per se' il modesto alloggio dove abitava con la mamma. Le sarebbe servito per ricevere i clienti. Marco le avrebbe fatto da protettore. Hanno confessato entrambi, anche se ognuno incolpa l' altro d' aver eseguito materialmente il crimine. Un copione non dissimile da quello di un' altra coppia di fidanzati "diabolici" la cui impresa riempi' le prime pagine dei quotidiani nel novembre del 1975. A Novara Doretta Graneris, 18 anni, e il fidanzato Guido Badini, 20, avevano massacrato i familiari di lei (padre, madre, nonno, nonna e il fratellino di 13 anni) a colpi di pistola per ereditare i loro averi: 200 milioni di vent' anni fa. Con quei soldi intendevano sposarsi . le nozze erano gia' ufficialmente fissate per la primavera del 1976 . e vivere "alla grande". Furono condannati all' ergastolo. La Graneris ha scontato 18 anni di prigione: nel ' 91 ha ottenuto di poter lavorare fuori dal carcere e nel ' 93 la semiliberta' . Gli stessi benefici di legge ha avuto Badini. Ma torniamo al delitto Perfranceschi. "L' aspetto piu' odioso della vicenda e' che i due volevano farci apparire la povera vittima come una poco di buono, mentre era accaduto il contrario: Eleonora Perfranceschi e' stata assassinata perche' voleva impedire che la figlia diventasse una prostituta", scuote la testa il pm Mario Giulio Schinaia. La sorte ha riservato al magistrato un triste privilegio: ieri inchiodare alle sue responsabilita' Pietro Maso, il massacratore di Montecchia, e i suoi tre complici; oggi mandare in carcere, con l' accusa di omicidio premeditato aggravato da motivi abbietti, Nadia Frigerio e il suo ragazzo. Anche loro hanno festeggiato andando a ballare. Pero' sono stati piu' morigerati di Maso, Carbognin, Cavazza e Burato, che fecero quattro salti in discoteca la sera stessa, subito dopo essersi lavati le mani lorde di sangue: i due innamorati hanno aspettato un paio di giorni. Non cambia la provincia, Verona. Non cambia il commento di Schinaia: "Amorali". Muta soltanto la scena del delitto: il 17 aprile 1991 la villa di una coppia di contadini benestanti; il 4 novembre 1994 una squallida casetta alla periferia della citta' veneta. Maso fu smascherato in 48 ore. Invece Nadia e Marco, passati piu' di due mesi, si erano ormai illusi di averla fatta franca. Non sapevano di essere incappati nell' ostinato zelo di due carabinieri, il brigadiere Pera e il maresciallo Tarulli. Due autentici segugi che hanno battuto con caparbieta' tutte le piste. Fino a imboccare quella giusta, che li ha portati al Monte di Pieta' . Qui Nadia Frigerio, dando prova di rara dabbenaggine, aveva impegnato i gioielli sottratti alla mamma, ricavandone un misero gruzzolo. Il cadavere di Eleonora Perfranceschi, 57 anni, collaboratrice domestica, divorziata nel 1975 dal marito Elvezio Frigerio, viene scoperto il 12 novembre lungo la strada che porta a Cancello, una frazione collinare. Le calze sono strappate, la camicetta e' sbottonata. Gli investigatori trovano nella borsetta una confezione di profilattici. Preservativi anche intorno alla salma. E una messinscena. Gli investigatori sono indotti a ipotizzare un incontro mercenario finito in lite o in rapina. La vittima ha tre figli. Giordana, 31 anni, e Oscar, 27, non vogliono credere che la madre avesse una doppia vita. E la loro sorella Nadia testimonia: "Sono certa che e' stata derubata. E uscita di casa la sera del 4 novembre portando con se' mezzo milione che serviva per pagare l' affitto e un sacchettino di cellofan con dentro i suoi gioielli". Non lontano dal cadavere gli inquirenti trovano un registratore portatile con le cuffie. Dentro c' e' una musicassetta: un po' di rap indiavolato, un po' di Sting. Certo non puo' appartenere a Eleonora Perfranceschi, patita dell' orchestra Casadei e del ballo liscio. E nemmeno al maturo accompagnatore con cui potrebbe essersi appartata. Conclusione: non puo' essere stato che un giovane a smarrire quel walkman. I sospetti si appuntano su Marco Rancani, originario di Spoleto, fattorino in un' agenzia di pony express, qualche precedente per reati contro il codice stradale. Un balordo. Per tre anni ha convissuto con un travestito, poi si e' messo con Nadia Frigerio. I carabinieri accertano che la fidanzata, tre giorni dopo il matricidio, ha pagato la pigione con un bonifico bancario: mezzo milione, guarda caso. Messo alle strette, Rancani crolla: "Abbiamo sciolto un po' di psicofarmaci nel caffe' . La signora s' e' appisolata sul divano, mentre guardava La perla nera, una telenovela. Allora sua figlia le ha stretto intorno al collo il filo del telefono...". Quella stessa figlia che, inginocchiata davanti al cadavere della madre, due mesi fa aveva singhiozzato: "Forse ha urlato, ha pianto, e nessuno ha potuto sentirla. E un pensiero terribile, che non mi fa dormire".
Voleva usare l'appartamento della donna - complice il fidanzato
Antonio e Maria Rosa Maso furono trucidati per un' eredita' valutata un miliardo. Eleonora Perfranceschi e' morta per molto meno: una Fiat Uno rossa immatricolata dieci anni fa, un pugno di gioielli, 500 mila lire in contanti. E tre stanze in affitto. Quelle che voleva occupare sua figlia Nadia Frigerio, 33 anni. E stata lei a uccidere la madre, con l' aiuto del fidanzato Marco Rancani, coetaneo. Delitto a equo canone. Prima hanno stordito la povera donna propinandole una dose da cavallo di sonnifero sciolta nel caffe' . Poi l' hanno strangolata con il filo del telefono. Nadia voleva a tutti i costi per se' il modesto alloggio dove abitava con la mamma. Le sarebbe servito per ricevere i clienti. Marco le avrebbe fatto da protettore. Hanno confessato entrambi, anche se ognuno incolpa l' altro d' aver eseguito materialmente il crimine. Un copione non dissimile da quello di un' altra coppia di fidanzati "diabolici" la cui impresa riempi' le prime pagine dei quotidiani nel novembre del 1975. A Novara Doretta Graneris, 18 anni, e il fidanzato Guido Badini, 20, avevano massacrato i familiari di lei (padre, madre, nonno, nonna e il fratellino di 13 anni) a colpi di pistola per ereditare i loro averi: 200 milioni di vent' anni fa. Con quei soldi intendevano sposarsi . le nozze erano gia' ufficialmente fissate per la primavera del 1976 . e vivere "alla grande". Furono condannati all' ergastolo. La Graneris ha scontato 18 anni di prigione: nel ' 91 ha ottenuto di poter lavorare fuori dal carcere e nel ' 93 la semiliberta' . Gli stessi benefici di legge ha avuto Badini. Ma torniamo al delitto Perfranceschi. "L' aspetto piu' odioso della vicenda e' che i due volevano farci apparire la povera vittima come una poco di buono, mentre era accaduto il contrario: Eleonora Perfranceschi e' stata assassinata perche' voleva impedire che la figlia diventasse una prostituta", scuote la testa il pm Mario Giulio Schinaia. La sorte ha riservato al magistrato un triste privilegio: ieri inchiodare alle sue responsabilita' Pietro Maso, il massacratore di Montecchia, e i suoi tre complici; oggi mandare in carcere, con l' accusa di omicidio premeditato aggravato da motivi abbietti, Nadia Frigerio e il suo ragazzo. Anche loro hanno festeggiato andando a ballare. Pero' sono stati piu' morigerati di Maso, Carbognin, Cavazza e Burato, che fecero quattro salti in discoteca la sera stessa, subito dopo essersi lavati le mani lorde di sangue: i due innamorati hanno aspettato un paio di giorni. Non cambia la provincia, Verona. Non cambia il commento di Schinaia: "Amorali". Muta soltanto la scena del delitto: il 17 aprile 1991 la villa di una coppia di contadini benestanti; il 4 novembre 1994 una squallida casetta alla periferia della citta' veneta. Maso fu smascherato in 48 ore. Invece Nadia e Marco, passati piu' di due mesi, si erano ormai illusi di averla fatta franca. Non sapevano di essere incappati nell' ostinato zelo di due carabinieri, il brigadiere Pera e il maresciallo Tarulli. Due autentici segugi che hanno battuto con caparbieta' tutte le piste. Fino a imboccare quella giusta, che li ha portati al Monte di Pieta' . Qui Nadia Frigerio, dando prova di rara dabbenaggine, aveva impegnato i gioielli sottratti alla mamma, ricavandone un misero gruzzolo. Il cadavere di Eleonora Perfranceschi, 57 anni, collaboratrice domestica, divorziata nel 1975 dal marito Elvezio Frigerio, viene scoperto il 12 novembre lungo la strada che porta a Cancello, una frazione collinare. Le calze sono strappate, la camicetta e' sbottonata. Gli investigatori trovano nella borsetta una confezione di profilattici. Preservativi anche intorno alla salma. E una messinscena. Gli investigatori sono indotti a ipotizzare un incontro mercenario finito in lite o in rapina. La vittima ha tre figli. Giordana, 31 anni, e Oscar, 27, non vogliono credere che la madre avesse una doppia vita. E la loro sorella Nadia testimonia: "Sono certa che e' stata derubata. E uscita di casa la sera del 4 novembre portando con se' mezzo milione che serviva per pagare l' affitto e un sacchettino di cellofan con dentro i suoi gioielli". Non lontano dal cadavere gli inquirenti trovano un registratore portatile con le cuffie. Dentro c' e' una musicassetta: un po' di rap indiavolato, un po' di Sting. Certo non puo' appartenere a Eleonora Perfranceschi, patita dell' orchestra Casadei e del ballo liscio. E nemmeno al maturo accompagnatore con cui potrebbe essersi appartata. Conclusione: non puo' essere stato che un giovane a smarrire quel walkman. I sospetti si appuntano su Marco Rancani, originario di Spoleto, fattorino in un' agenzia di pony express, qualche precedente per reati contro il codice stradale. Un balordo. Per tre anni ha convissuto con un travestito, poi si e' messo con Nadia Frigerio. I carabinieri accertano che la fidanzata, tre giorni dopo il matricidio, ha pagato la pigione con un bonifico bancario: mezzo milione, guarda caso. Messo alle strette, Rancani crolla: "Abbiamo sciolto un po' di psicofarmaci nel caffe' . La signora s' e' appisolata sul divano, mentre guardava La perla nera, una telenovela. Allora sua figlia le ha stretto intorno al collo il filo del telefono...". Quella stessa figlia che, inginocchiata davanti al cadavere della madre, due mesi fa aveva singhiozzato: "Forse ha urlato, ha pianto, e nessuno ha potuto sentirla. E un pensiero terribile, che non mi fa dormire".
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