14 febbraio 2021

 

Stalking alla moglie, Riesame annulla divieto di avvicinamento per il maresciallo dei carabinieri


Il Tribunale del Riesame di Salerno, in accoglimento della tesi difensiva eccepita dall’avvocato Franco Maldonato ha annullato la misura cautelare del divieto di avvicinamento del maresciallo dei carabinieri cilentano nei confronti della moglie.

di Mar. Val.

Il Tribunale del Riesame di Salerno revoca la misura cautelare al maresciallo dei carabinieri cilentano che era stato denunciato dall’ex moglie per stalking ed era stato raggiunto dalla misura del divieto di avvicinamento e comunicazione anche con i figli. L’ordinanza, con la quale il tribunale salernitano ha revocato il provvedimento, scattato dopo le indagini condotte dalla Procura di Vallo della Lucania, è stata firmata dal presidente Gaetano Sgroia.

I giudici hanno contestualizzato la vicenda ritenendo che le condotte dell’indagato si inseriscono «in una evidente crisi coniugale senza però mai trasmodare in abituali fatti di maltrattamenti, a parte un isolato e censurabile episodio di strattonamento».

A difesa del maresciallo, il suo legale, l’avvocato Franco Maldonato, aveva presentato un’istanza di riesame contestando la sussistenza della gravità indiziariadell’esigenza cautelare, trattandosi di un uomo incensurato che si era volontariamente allontanato dalla casa coniugale di Agropoli, e della scelta della misura cautelare, sproporzionata ai fatti e estesa in modo ingiustificato ai figli della coppia. Maldonato aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza impugnata e l’applicazione della misura di obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.

La difesa dell’avvocato aveva anche evidenziato che non vi erano intimidazioni nei messaggi tra i due, né ansie e paure da parte della donna, che lo aveva denunciato per atti persecutori.

Circa i pedinamenti dell’investigatore privato questi erano finalizzati a contrastare la domanda di addebito della responsabilità formulata dalla donna nella causa di separazione personale, ricercando a sua volta l’indagato la prova dell’infedeltà della moglie. Dunque, su consiglio dell’avvocato, sia per tutelare i figli che per difendersi nella causa di separazione, il maresciallo aveva dato incarico ad un investigatore privato di accertare l’eventuale infedeltà della moglie.

Inoltre dopo aver cambiato le chiavi del portoncino nell’ottobre 2020 la donna aveva inviato un messaggio all’ex marito informandolo di averne conservato una copia per lui, cosa che non avrebbe mai fatto – hanno evidenziato i giudici – se la donna avesse ritenuto il maresciallo un violento.

Smontata la tesi della Procura e caduti gli elementi di colpevolezza, il maresciallo dei carabinieri non solo è tornato libero ma ha potuto riabbracciare i suoi figli, possibilità che gli era stata negata con il divieto di avvicinamento ai familiari.

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