Milano, botte alla nipotina in ospedale: arrestata la zia malvagia
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„Andava lì a continuare il lavoro sporco. Mentre la piccola
era in ospedale per le botte, lei continuava a maltrattarla, umiliarla e
picchiarla. Quello che non poteva sapere, però, è che le sue torture
non sono sfuggite agli agenti, che al momento giusto l'hanno bloccata.
Gli uomini del Nucleo Tutela Donne e Minori della Polizia Locale,
guidati dal comandante Marco Ciacci, hanno fermato l’11 luglio la zia
della bambina di tre anni i cui genitori sono già finiti in carcere a inizio giugno per maltrattamenti in famiglia.
La zia che picchiava la nipote
La donna - un'egiziana di trenta anni - era infatti complice di sua
sorella e suo cognato nel loro folle "gioco" fatto di insulti, botte
alla piccola, continue offese e vessazioni. Spesso - hanno accertato i
ghisa - la 30enne si occupava di dare il cambio al papà della bimba
ricoverata al Fatebenefratelli e lì andava avanti con le violenze.
Al telefono con sua sorella, senza sapere di essere intercettata, la
donna ha descritto più e più volte le azioni compiute contro la nipote:
pizzicotti, tentativi di soffocamento, capelli strappati. Oltre ad altri
tipi di costrizioni per costringere la bimba a vomitare e ipotesi su
"azioni" ai danni della piccola, immaginando di soffocarla o
avvelenarla.
I ghisa, che hanno continuato a tenerla d'occhio, l'hanno fermata
giovedì: tre giorni dopo sarebbe partita per l'Egitto con un bagaglio di
oltre duecento chili, che gli sarebbe servito per non tornare mai più
in Italia.
A giugno arrestati i genitori della piccola
A giugno lo stesso avevano cercato di fare i genitori della bimba, entrambi 29enni.
Anche il loro piano però era fallito e gli agenti li avevano fermati
mentre salivano su uno shuttle diretto a Malpensa, da dove sarebbero poi
partiti alla volta dell'Egitto.
I fari degli investigatori sui due, che hanno altri quattro figli, si
era accesi il 17 maggio, quando dal Fatebenefratelli avevano avvisato
il tribunale che due giorni prima era stata ricoverata una bimba che
presentava una frattura scomposta al braccio con calcificazione ossea,
il che lasciava pensare che la ferita fosse di tre o quattro settimane
prima.
Gli esami medici avevano poi evidenziato anche altre fratture
multiple di mesi precedenti, che i due genitori non avevano saputo
giustificare in nessun modo. A quel punto, gli agenti dell'unità tutela
donne e minori - guidati dal commissario Silvia Terrana - avevano messo
sotto controllo i cellulari dei due, che vivevano in una casa occupata
nella periferia nord ovest della città.
Fonte: https://www.milanotoday.it/cronaca/picchia-nipote-ospedale-arrestata.html
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17 luglio 2019
In manette una 30enne, zia della bimba. A giugno già arrestati i genitori della piccola
Pubblicato da
Bruno C in ultimenotizie
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