Per una studentessa frequentante una scuola media di Reggio Emilia - la cui “colpa” è stata quella di aver avuto una discussione sul social network Instagram con un'altra ragazza - una vera e propria spedizione punitiva, organizzata da 4 ragazze e due loro amici, che non ha risparmiato nemmeno una compagna della vittima, a sua volta colpevole di aver preso le difese dell'altra sul social.
I carabinieri della stazione di Reggio Emilia Santa Croce a cui le due minorenni, accompagnate dai genitori, hanno presentato denuncia, hanno identificato i 6 componenti del “branco” in 4 ragazze e due ragazzi, con un’età compresa tra i 13 e i 16 anni, che sono stati segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna per concorso in lesioni personali e violenza privata.
Le due studentesse minorenni, a seguito dell’aggressione, sono ricorse alle cure mediche riportando rispettivamente 5 e 3 giorni di prognosi.
Tutto è nato su Instagram: una discussione fra due adolescenti sfociata nella spedizione punitiva. All’uscita da scuola infatti la vittima è stata avvicinata da 4 ragazze (tra cui quella con cui aveva discusso sul social) e due ragazzi che, con il pretesto di chiarire la discussione avvenuta sul social, l'hanno portata in un’area verde del centro della città. L'hanno accerchiata e percossa, procurandole lesioni poi giudicate guaribili in 5 giorni.
A seguito di questo episodio una 15enne, amica della vittima, intervenuta in chat a sua difesa, è stata dapprima minacciata sul social e la mattina successiva raggiunta alla fermata del pullman dove era scesa per andare a scuola. Qui due ragazze appartenenti al gruppo l'hanno aggredita, tanto da procurarle lesioni giudicate guaribili in 2 giorni.
I genitori delle due vittime, dopo aver assicurato le cure alle rispettive figlie, si sono presentati ai carabinieri di via Adua sporgendo denuncia. Quindi le indagini dei militari della stazione di Reggio Emila Santa Croce, che hanno identificato i componenti del branco, tra cui appunto 4 ragazze, tutti denunciati alla Procura presso il tribunale per i minorenni di Bologna.
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