L’ipotesi più probabile è che la piccola sia stata abbandonata poco
dopo la nascita in un cassonetto: l’azienda raccoglie rifiuti da vari
centri. Le condizioni del corpicino per adesso non hanno permesso di
individuare la causa della morte, forse attribuibile all’inedia, al
freddo o a un arresto cardiocircolatorio, conseguenti alle mancate cure
dopo la nascita. Vicino al corpo della piccola è stata ritrovata anche
una busta di plastica macchiata di sangue che è stata sequestrata e
verrà analizzata. I militari stanno esaminando anche le
bolle di conferimento dei vari camion che raccolgono i rifiuti per
l’azienda di Casine di Ostra per risalire al luogo di provenienza del
materiale tra il quale c’era anche il corpo. Ma stanno anche compiendo verifiche
negli ospedali vicini ai punti di raccolta per rintracciare la madre
della neonata, forse originaria del Nord Africa o del Sud Est asiatico.
L’ipotesi più probabile è che la piccola sia stata abbandonata poco
dopo la nascita in un cassonetto: l’azienda raccoglie rifiuti da vari
centri. Le condizioni del corpicino per adesso non hanno permesso di
individuare la causa della morte, forse attribuibile all’inedia, al
freddo o a un arresto cardiocircolatorio, conseguenti alle mancate cure
dopo la nascita. Vicino al corpo della piccola è stata ritrovata anche
una busta di plastica macchiata di sangue che è stata sequestrata e
verrà analizzata. I militari stanno esaminando anche le
bolle di conferimento dei vari camion che raccolgono i rifiuti per
l’azienda di Casine di Ostra per risalire al luogo di provenienza del
materiale tra il quale c’era anche il corpo. Ma stanno anche compiendo verifiche
negli ospedali vicini ai punti di raccolta per rintracciare la madre
della neonata, forse originaria del Nord Africa o del Sud Est asiatico.
“Fare di più per diffondere la legge che tutela il parto in anonimato in ospedale e rafforzare le reti di cura e di prevenzione per le future mamme e i loro bambini”, è quanto chiede in una nota Save the Children commentando la notizia. “Nella nostra esperienza diretta all’interno degli ospedali – spiega Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children – siamo stati testimoni di diverse situazioni di grave fragilità
sociale e psicologica tra le neomamme le quali, tuttavia, adeguatamente
informate e preparate, si sono sentite sufficientemente protette e
assistite e hanno scelto di salvaguardare la vita e il benessere del loro bambino, partorendo in ospedale in anonimato senza sentirsi obbligate a riconoscere il proprio figlio al momento della nascita”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/16/ancona-neonata-trovata-morta-in-un-centro-di-smaltimento-rifiuti-era-nata-viva/4231584/
“Fare di più per diffondere la legge che tutela il parto in anonimato in ospedale e rafforzare le reti di cura e di prevenzione per le future mamme e i loro bambini”, è quanto chiede in una nota Save the Children commentando la notizia. “Nella nostra esperienza diretta all’interno degli ospedali – spiega Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children – siamo stati testimoni di diverse situazioni di grave fragilità
sociale e psicologica tra le neomamme le quali, tuttavia, adeguatamente
informate e preparate, si sono sentite sufficientemente protette e
assistite e hanno scelto di salvaguardare la vita e il benessere del loro bambino, partorendo in ospedale in anonimato senza sentirsi obbligate a riconoscere il proprio figlio al momento della nascita”.
16 marzo 2018
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