23 aprile 2017

NOVELLARA. Insieme a un’amica ha realizzato per gioco un video osé. Poi ha postato il filmato su Snapchat, un sistema di messaggistica molto usato dai giovani, dove testi, foto e video spariscono dopo 24 ore dalla loro comparsa. Quella che poteva essere solo una leggerezza si è però trasformata in un incubo per una ragazza 16enne. Infatti quattro studentesse reggiane dopo aver visto il video hanno escogitato un piano per terrorizzare la coetanea e spillarle un po’ di denaro. 
Le minorenni hanno creato un account Facebook con un nome finto e poi hanno contattato in privato la ragazza. Il messaggio era molto chiaro: «Ho scaricato il video e se non mi dai dei soldi lo diffondo in rete». 
La 16enne a questo punto è stata presa dal panico, anche perché la cronaca offre molti spunti di donne messe alla gogna sui social network. La ragazza non ha parlato con i genitori, probabilmente per la vergogna di quello che era accaduto, e ha iniziato a prelevare denaro dal conto corrente per esaudire le richieste. 
In due occasioni si è incontrata con una coetanea che non conosceva e le ha consegnato 200 e 150 euro.
L’estorsione sarebbe andata avanti per chissà quanto tempo, se non fosse che i genitori si sono accorti del prelievo di denaro e hanno chiesto spiegazioni. La figlia allora è crollata, ha rivelato tutto e la famiglia ha denunciato immediatamente la vicenda ai carabinieri. 
L’unico indizio era la descrizione della sconosciuta alla quale la vittima aveva consegnato il denaro ma i militari sono riusciti con rapidità a identificare la minorenne e poi da lei sono arrivati alle altre tre complici.
Per tutte è scattata la denuncia per estorsione continuata in concorso al tribunale dei minori di Bologna. 
Un’accusa decisamente pesante per delle ragazzine incensurate. 
I genitori delle quattro quando hanno appreso di questa vicenda hanno subito messo mano al portafoglio per restituire i 350 euro. 
Le minorenni avrebbero detto che tutto era iniziato per gioco: un gioco che però ha preso loro la mano e le ha fatte finire nei guai.





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