Sovere, 29 luglio 2015 - Prima ha tentato di tagliarsi la gola con un pezzo di plastica rotto all'interno della caserma dei carabinieri di Sovere, poi ha aggredito due militari (per entrambi prognosi di tre giorni), infine ieri mattina si è sentita male in tribunale,
durante il processo per direttissima che la vedeva imputata di
resistenza a pubblico ufficiale, ed è stata trasportata con
un'ambulanza all'ospedale di Bergamo (il dibattimento riprenderà questa
mattina).
E' stata una nottata movimentata, quella passata da una
immigrata marocchina di 33 anni, incensurata, residente a Borgo di Terzo.
Tutto è iniziato intorno alle 23,30 di martedì sera a Endine.
La donna era in auto con una connazionale e un amico, anch'egli di
origine marocchina, quando la vettura, guidata dall'amica, è stata
fermata per un controllo dai carabinieri. La conducente è risultata positiva al test del'etilometro
(1,44 milligrammi, contro il limite massimo di 0,5 consentito dalla
legge). Il terzetto è stato allora portato in caserma, per formalizzare la denuncia nei confronti dell'automobilista.
E qui è successo il patatrac. Mentre attendeva, in compagnia del
connazionale, che l'amica espletasse le formalità di rito previste per
la denuncia, la donna, visibilmente ubriaca, ha iniziato a dare in escandescenze,
gridando, minacciando e alla fine aggredendo i militari: uno dei
carabinieri è stato graffiato, un altro ha rimediato una distorsione al
polso. Il 118 è intervenuto una prima volta alle 3: il personale
sanitario è riuscito a calmare l'extracomunitaria, iniettandole una
fiala di calmante, il Diazepan.
Tutto sembrava finito. Invece, intorno alle 4,30, la 33enne ha ricominciato a urlare, ha rotto una canalina di plastica che ricopre ifili elettrici e con un pezzo ha cercato di tagliarsi la gola. I carabinieri sono però riusciti a strapparle l'oggetto dalle mani e a calmarla.
Ieri mattina, quindi, la donna è comparsa davanti al giudice Lucia
Graziosi per essere processata per direttissima con l'accusa
di resistenza a pubblico ufficiale. Il dibattimento era iniziato da
pochi minuti, quando la 33enne ha accusato un malore. Sul posto è
arrivata un'ambulanza del 118: i medici l'hanno fatta sdraiare su una
barella e l'hanno portata all'ospedale di Bergamo. Al giudice non è restato altro da fare che rinviare il processo a questa mattina. Sempre
che la donna si sia ripresa. In caso contrario il giudice e
il cancelliere dovranno celebrare il processo in una stanza d'ospedale.
http://www.ilgiorno.it/bergamo/sovere-immigrata-processo-1.1181785
29 luglio 2015
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