Nessuno si aspettava una rapina fulminea e in
tarda mattinata (poco dopo le 11.30) all’ufficio postale di via Monti,
angolo via De’ Brozzi, solitamente molto frequentato dai lughesi, che
spesso lo preferiscono anche per evitare code ben più lunghe come quelle
che si formano alla centrale sede delle Poste di via Magnapassi.
Ma, fortunatamente, nell’orario scelto dai malviventi,
gli utenti, fatti sdraiare rigorosamente a terra, si contavano sul palmo
di una mano. Quello che in un primo tempo pareva essere un rapinatore
dai modi decisi (e con in pugno una pistola, da capire se vera o finta)
pare che alla fine si sia rivelato non di certo un professionista del
crimine, tra l’altro poco informato visto che a tutela delle casse, come
deterrente anti rapina, erano installati dei “roller cash” per cui, nel
migliore dei casi, si potevano recuperare poche centinaia di euro.
L’uomo, dall’accento italiano, indossava una tuta scura
(blu o grigia tendente al nero), i guanti e un passamontagna che gli
copriva completamente il volto. Esigeva i soldi ma, quando ha visto le
casse pressoché vuote, ha inasprito il suo umore e, tra il terrore
generale di impiegati e clienti, ha puntato la pistola alla testa di una
cassiera. Questa, candidamente, anche se con molta paura, ha risposto:
«Di soldi non ne ho proprio».
A quel punto si è capito che il rapinatore era tutto
fuorché uno specialista. Ha subito avuto un attimo d’ira e, vista
l’impossibilità di far suo un cospicuo bottino, se l’è “presa” con
un’altra impiegata, sottraendole la borsa con tutti i documenti e i
pochi spiccioli contenuti.
Poi la fuga, con in mano complessivamente non più di un migliaio di euro.
Nel piazzale di fronte all’edificio lo aspettava una
complice al volante di una vettura di piccola cilindrata (sembra si
trattasse di una Fiat Panda) con il motore acceso. Un residente di via
Monti ha confermato che «al posto di guida dell’auto, di colore chiaro
(bianca o grigia), sembrava fosse seduta una ragazza». Si tratta in ogni
caso di una ricostruzione frammentaria, parziale e dai contorni poco
definiti: starà agli inquirenti definire il puzzle, ancora privo di
tessere importanti.
La succursale presa di mira è dotata di un ampio
parcheggio esterno che consente di abbandonare il luogo in tempi rapidi.
Evitando la statale San Vitale, la direzione può portare verso la
frazione di Villa San Martino o addirittura in direzione della
Provinciale Felisio, il tutto sapendosi districare tra le viuzze e
conoscendo bene il territorio.
Sul posto, appena allertati, sono intervenuti i
carabinieri del Norm e della stazione di Lugo che si stanno occupando
delle indagini per capire, attraverso le testimonianze degli utenti e
dei pochi impiegati presenti, cosa sia realmente accaduto.
La sede dell’ufficio postale preso di mira è distante
circa 30 metri da un negozio di enogastronomia, sul proprio lato destro,
mentre a sinistra, leggermente più lontano, proprio nell’angolo con via
Monti, una rivenditoria di cartucce per stampanti. A fianco degli
uffici insiste un cantiere edile con numerosi operai. Ma la tempestività
dell’azione non ha praticamente concesso ad alcuno di aver visto più di
tanto anche perché non ci sono stati scassi. Il rapinatore solitario è
entrato tranquillamente dalla porta principale, la stessa di cui si
servono i clienti. Qualche residente di via Monti potrebbe in ogni caso
aver notato qualcosa e l’uomo col passamontagna è stato ripreso dalla
telecamera posta sull’ingresso. (g.c.)
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