Si aggrava la posizione di
Giovannina Serra, la 82enne di origine sarda accusata di essere
responsabile dell'esplosione avvenuta due notti fa in via Giuseppe
Galati, alla periferia di Roma, che ha provocato la morte di un uomo di
50 anni e il ferimento di 21 condomini. Secondo gli investigatori
all'origine del gesto dell'anziana sfrattata ci sarebbe il risentimento
di dover abbandonare l'appartamento, da cui è partita la deflagrazione,
dove viveva da 20 anni. La Procura, infatti, si accinge a chiedere la
convalida del fermo per strage e omicidio e la contestuale emissione
dell'ordinanza di custodia cautelare.
Accusata di strage
- Giovannina Serra, 83enne di origini sarde, è accusata di strage per
aver fatto esplodere una bombola nell'appartamento. L'anziana avrebbe
opposto resistenza e avrebbe detto di "non essere pentita". Poi
però agli agenti del commissariato di San Basilio avrebbe detto di non
essere stata lei a far esplodere la bombola. Per gli investigatori la
donna sarebbe invece la responsabile dell'accaduto.
Gli elementi che inchiodano l'anziana - Sono
molti gli elementi che inchiodano l'anziana. Primo tra tutti il fatto
che martedì sera quando è stata fermata sono state trovate tracce di
bruciature sui suoi vestiti e sui capelli. Inoltre nella sua abitazione,
un'altra rispetto a quella dove c'è stata l'esplosione, sono stati
trovati biglietti dal contenuto analogo a quello ("non vi godrete la
casa") trovato sul parabrezza di un'auto in via Galati. Ed ancora nel
suo nuovo appartamento sarebbe stato trovato un pezzo di stoffa simile a
quello sequestrato all'interno dell'abitazione in cui c'è stata
l'esplosione. Per gli investigatori potrebbe essere stato utilizzato per
innescare lo scoppio e gli esperti sono al lavoro proprio per accertare
il tipo di innesco che ha provocato l'esplosione.
La bombola aperta e la porta chiusa a chiave - I
sospetti si sono concentrati subito su Giovannina Serra.
Nell'abitazione al primo piano, chiusa a chiave, i vigili del fuoco
hanno trovato una bombola del gas con la manopola aperta, posizionata
nei pressi dell'ingresso. Si è così ipotizzato che fosse partita da lì
la deflagrazione. Dai controlli sui contatori del gas dell'edificio non
è, infatti, emersa nessuna anomalia. Poco dopo la polizia ha trovato un
biglietto scritto a mano su un'auto parcheggiata in strada davanti al
palazzo che recitava: "Il signore la casa non ve la farà godere perché
siete ladri + + ladri". Alla base del gesto ci sarebbe la forte
contrarietà da parte della donna a dover lasciare la casa in cui aveva
abitato per circa 20 anni. L'anziana aveva ricevuto un'ingiunzione di
sfratto e l'appartamento sarebbe dovuto ritornare nella disponibilità
dei proprietari in settimana.
Le proprietà immobiliari dell'82enne
- Intanto è emerso che la donna, attualmente detenuta nel carcere
Rebibbia, avrebbe più di una casa di sua proprietà: sia sul litorale
romano che in Sardegna, regione di cui è originaria. L'anziana da
qualche giorno si era trasferita in una casa in affitto a circa un
chilometro di distanza dal palazzo in cui c'è stata l'esplosione ed è
stata rintracciata lì martedì sera dagli agenti del commissariato San
Basilio: oltre che con i capelli e i vestiti bruciati, l'hanno trovata
ferita ad un piede. Ma Giovannina Serra si sarebbe giustificata dicendo
di essere inciampata.
La vittima -
Intanto si è svolta l'autopsia sul corpo della vittima, un operaio di 50
anni padre di due bambini, mentre a breve sarà disposta una consulenza
grafica per accertare se i biglietti scritti a mano siano attribuibili
all'anziana.
Fonte: http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/15/01/21/roma-esplosione-fermo-inquilina.html?cronaca
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