Tentato omicidio, estorsione, usura e porto illegale di armi. Queste le
accuse a carico degli 8 fermati, colpevoli, secondo gli inquirenti, del
raid contro l'isolato 6 del Piano Napoli di via Settetermini di
Boscoreale, durante il quale sono rimaste ferite Rita e Argentina
Improta lo scorso venerdì sera.
Il gip del Tribunale oplontino ha convalidato le misure cautelari in
carcere per tutti gli arrestati, in attesa del riesame. Secondo i
carabinieri del Nucleo Operativo del tenente Andrea Morgando, della
compagnia di Torre Annunziata, del capitano Michele De Riggi e della
stazione di Boscoreale, che hanno condotto le indagini, ad organizzare
il raid ed anche a guidare il gruppo di usurai, erano due donne, Angela e
Rosa, figlia e mamma.
Nel gruppo di fuoco è implicato anche il figlio minorenne di 17 anni di
Angela, mentre a sparare contro Rita, ferendola al braccio, sarebbe
stato il figlio di Rosa. A suo carico infatti, pende l'accusa di tentato
omicidio. Dalle ricostruzioni della difesa, per ora, emerge un legame
di parentela tra Rosa e Rita, carnefice e vittima. Se così fosse, lo
scenario si ribalterebbe nuovamente.
Le due famiglie sarebbero in contrasto dal 2012, quando Rosa ha prestato
3mila alla famiglia di Rita, a patto di restituirli con gli interessi.
Questi ultimi però, aumentavano del 400% e Rita non riusciva più a
pagarli. Già altre volte prima di venerdì, i "guagliuni" di Rosa e
Angela avevano intimato alla donna di pagare. Il raid punitivo doveva
essere l'ultimo avvertimento: paga, o muori.
di Giovanna Sorrentino
http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/prestito-usuraio-al-400-annuo-non-onorato-mamma-e-figlia-ordinarono-sparate-alle-nostre-parenti/notizie/820655.shtml
25 luglio 2014
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