29 ottobre 2013

di Claire McNeilly
La violenza domestica contro gli uomini in Irlanda del Nord è aumentata di oltre il 40% in nove anni, da quando sono cominciate le segnalazioni di aggressioni; esponenti del Police Service of Northern Ireland rivelano che la cifra ha raggiunto il record di 2.525 vittime di sesso maschile nel 2012/13, rispetto ai 259 casi dell'anno prima.
La polizia ha iniziato a registrare le statistiche nove anni fa: esse mostrano anche che in un solo anno (2011/12), il livello di aggressioni segnalate è aumentato del 25% (da 1.833 a 2.266).
Ma questa potrebbe essere solo una frazione della cifra reale a causa della riluttanza di molti uomini ad esporsi, per imbarazzo e vergogna; è auspicabile che ciò cambi in un contesto di servizi di sostegno: il primo rifugio antiviolenza dell'Irlanda del Nord per le vittime di sesso maschile di abusi - Men's Aid North Ireland - è stato inaugurato all'inizio di quest'anno.
All'inizio di questo mese il Belfast Telegraph ha rivelato che la violenza domestica - il cosiddetto "crimine nascosto" dell'Irlanda del Nord - ha raggiunto proporzioni epidemiche, con 27.190 aggressioni registrate solo lo scorso anno, il livello più alto di sempre.
La polizia impiega 60 call-center sul territorio nazionale, collegati ogni giorno.
Dall'inizio delle rilevazioni - 2004/5 - c'è stato un aumento del 41% dei reati di violenza domestica contro gli uomini dai 18 anni in su; per inquadrare questo dato in un contesto, si pensi che i casi di abusi sulle donne registrati nello stesso periodo hanno avuto un aumento del 9%, in base al bollettino annuale della PSNI sulla violenza domestica.
Ora le vittime di sesso maschile di quello che rimane in gran parte un argomento-tabù sono invitate a segnalare gli abusi.
Il presidente di Men's Aid N.I., Peter Morris, ha detto che era giunto il momento di sfatare la percezione che nei casi di violenza domestica gli uomini siano gli aggressori e le donne le vittime: "la violenza domestica contro gli uomini può assumere molte forme, come: emotiva, sessuale,  abusi fisici e minacce di abusi", ha detto; "può succedere sia nei rapporti eterosessuali che in quelli omosessuali e, come per l'abuso domestico contro le donne, può essere in gran parte 
non dichiarata. "Sappiamo che ci sono molti uomini in Irlanda del Nord che vivono nella paura delle loro partner e vogliamo che sappiano c'è un aiuto là fuori."
La polizia riferisce che dei 10.204 reati di abuso domestico che hanno riguardato, lo scorso anno, persone di cui si conoscono età e sesso, il 25% (2.525) riguardava vittime maschili dai 18 anni in su: 259 casi in soli 12 mesi.
Circa il 77% dei casi registra vittime di violenza contro la persona, ed oltre la metà ha comportato lesioni.
Morris ha detto che non è raro che i destinatari di sesso maschile della violenza domestica "volino sotto il radar" [restino ignorati] nella società di oggi; "il peccato è un fattore importante per le vittime di sesso maschile: è per questo che molti di loro non si fanno avanti e non voglio parlarne..."; "gli uomini sono riluttanti a chiedere aiuto perché 
pensano che ciò possa denotarli come deboli e non maschili; sopratutto, c'è una mancanza di agenzie di sostegno per gli uomini ed è difficile per queste organizzazioni ottenere finanziamenti."
Le statistiche della Community Foundation for Northern Ireland hanno rivelato che i 27.190 episodi di violenza domestica in tutta la provincia, lo scorso anno, sottendevano questioni confessionali (2.261) e razziste (1.220). 
I decessi per reati domestici in Irlanda del Nord sono oggi in media cinque all'anno.

Un portavoce della polizia ha detto: "La Police Service of Northern Ireland suppone che le vittime di violenza domestica, sia maschi che femmine, possano aver subito abusi molte volte prima di chiamare la polizia; mentre alcune vittime stanno maturando la decisione coraggiosa di raccontare alla polizia quanto è successo loro, ci sono ancora molti che soffrono in silenzio; incoraggiamo tutti coloro che sono esposti alla violenza domestica, o alla minaccia di violenza domestica, a riferircelo; per ulteriori informazioni, visitare il sito PSNI, sezione abusi domestici: www.psni.police.uk."

Casi

Mi ha graffiato il viso con le unghie, lacerandomelo... ho ancora le cicatrici
Brian (nome di fantasia), 38 anni, di Belfast, è stato vittima di violenza fisica domestica per quasi un decennio; ha lasciato il suo lavoro di agente della sicurezza quattro anni fa per prendersi cura dei suoi figli. Non ha mai presentato alcuna denuncia contro il suo aggressore, ora ex-moglie.
Ho lasciato la nostra casa di famiglia quattro anni fa in gennaio; non ho potuto prelevare niente; mi sono ritrovato a camminare verso un fiume, del tutto intenzionato a buttarmici. Quella sera, l'unica cosa che mi ha trattenuto dal farlo erano i miei figli; il giorno dopo ho chiamato il mio medico e sono stato indirizzato alla consulenza, che mi ha aiutato a voltare pagina.
Non è sempre stato così: quando ci siamo trasferiti a vivere insieme le cose erano fantastiche in un primo momento, ma poi ho cominciato a notare che qualcosa non andava. Tutto il suo comportamento e atteggiamento cominciarono a cambiare e ha sviluppato un temperamento; poi ha iniziato a uscire e non tornare a casa per giorni e giorni.
Lei aveva due figli da una precedente relazione e abbiamo avuto quattro figli insieme, ma il suo comportamento è solo peggiorato.
Un sabato sera, mentre eravamo seduti a casa, dopo un paio di drink era diventata molto violenta: faceva andare la musica a tutto volume; avrei voluto andare a letto, perché il giorno seguente dovevo lavorare, e lei ha cominciato a gridarmi degli epiteti per le scale: mi ha detto che ero magro e brutto. Se fossi andato di sotto per dirle di abbassare la musica avrebbe reagito violentemente.
Aveva l'abitudine di lanciarsi sul mio viso con le unghie; e poi di solito chiamare la polizia per farmi mettere fuori di casa.
Spesso ho camminato per le strade, e ho trascorso molte notti dormendo su una pila di sacchi [di spazzatura] dietro i negozi.
Una notte è venuta giù per le scale e ha fracassato un vetro sul pavimento; poi mi è volata sulla faccia, che era ciò che faceva sempre. Mi ha artigliato il viso e lo ha lacerato, ed ho dovuto andare a lavorare in quello stato, ma nessuno mi ha chiesto niente... nessuno ha mostrato alcun interesse per me. Ho ancora le cicatrici: si possono vedere in estate, quando la faccia è leggermente abbronzata, perché hanno una permanente tonalità biancastra.
Un'altra sera, c'era la mia camicia lavata e stirata appesa alla porta - sarei dovuto andare a lavorare - ma lei ha detto che non dovevo andare da nessuna parte e me l'ha macchiata dappertutto.
Era stata una faccenda ordinaria.
La gente mi diceva che avrei dovuto lasciarla, ma è difficile quando sono coinvolti dei bambini.
Un simile rapporto compromette tutti i tuoi rapporti, perché poi non sai più di chi puoi fidarti.


Mi ha chiamato con tutti gli epiteti per buttarmi giù
William (nome di fantasia), 42 anni, di Belfast, aveva subito orribili abusi sessuali quando da bambino era in collegio; oggi, single, afferma di essere stato abusato psicologicamente dalla sua ex moglie per cinque anni. Non ha mosso accuse contro di lei.
E'difficile spiegare la situazione che stavo vivendo, perché non c'era alcuna violenza in quanto tale: era piuttosto psicologica ed emotiva.
Non litigavamo regolarmente, ma quando succedeva era una completa mazzata. Non è mai stata una questione fisica, solo che mi chiamava "fottuto bastardo" o "fottuta merda" e cose del genere; diceva cose che mi buttavano giù, cose che facevano male davvero; mi diceva che ero inutile e che avevo bisogno di aiuto e, talvolta, lo faceva davanti ai bambini.
Mi ha addossato la colpa di tutti i nostri problemi.
Dopo l'abuso sessuale nella mia infanzia, ero diventato molto introverso; poi, durante il nostro matrimonio, ho lottato contro la bassa autostima, un disturbo ossessivo compulsivo e la depressione.
I miei problemi sono peggiorati dopo la nascita del nostro primo figlio, perché ero molto protettivo verso di lui. Il nostro rapporto ha cominciato ad incrinarsi.
Quando l'intimità si è rotta, ho percepito come una punizione la riluttanza di mia moglie a stare insieme: era come se mi stesse controllando, rendendo chiaro che non voleva intimità con me.
Ci sono stati anche problemi di soldi: io li usavo per fare la spesa settimanale perché mia moglie diceva che a lei non ne davo abbastanza per comprare generi alimentari; ma poi lei ne ha spesi per comprare cose voluttuarie, dicendo che erano soldi guadagnati da lei.
Per molto tempo mi sono sentito in colpa e non mi rendevo conto di cosa stesse succedendo: se avessi capito meglio, l'avrei lasciata molto prima.
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