18 febbraio 2013

Uomo solo e di chiesa (dà una mano in parrocchia dove a volte fa anche il sacrestano), di buon cuore e con un rapporto "difficile" verso il gentil sesso: sono questi gli ingredienti esplosivi che hanno trasformato un montebellunese di 50 anni nella vittima ideale di una avvenente e spregiudicata truffatrice 34enne originaria dell’Ucraina, in Italia per fare la badante a Vicenza.
Il risultato? Quando l’uomo si è accorto di essere caduto in trappola era ormai troppo tardi: l’avvenente signora, madre di due bambine, gli aveva già "prelevato" quasi 300mila euro. A quel punto, pio e religioso com’è, ha cercato una soluzione amichevole per riavere i propri soldi. Ma la bella ucraina, sfuggente come il diavolo, lo ha nuovamente indotto in "tentazione", sfilandogli altri soldi con promesse mai mantenute. Solo a quel punto l’aspirante sacrestano ha deciso di rivolgersi alla magistratura, presentando denuncia-querela per truffa, estorsione, violenza privata, stalking, minacce e ingiurie nei confronti della badante. L’inchiesta è partita a spron battuto ed è nelle mani degli investigatori della procura di Vicenza, competente per territorio, essendosi consumato lì il primo passaggio di denaro.
Il raggiro iniziò nel 2007 quando il 50enne, andando a trovare la madre ricoverata in ospedale, conobbe una badante ucraina. Da cosa nacque cosa e la donna finì col presentargli l’amica 34enne di Vicenza. Prima un paio d’incontri e poi un fitto scambio di sms. Un tira e molla - secondo la denuncia - che sarebbe stato il preludio della trappola, scattata 12 mesi più tardi. «Ho bisogno di aiuto, qualche soldo per pagare le bollette». Per amore di carità l’aspirante sacrestano ha subito sborsato alcune centinaia di euro in contanti. Un primo rivolo che, con il passare del tempo, si è trasformato, come le richieste, in un fiume in piena.
Decine e decine di migliaia di euro per ristrutturare la casa della donna in Ucraina: «Poi la vendo - la promessa della 34enne - e ti restituisco tutto». Con la speranza d’essere rimborsato il 50enne ha continuato per 4 anni a recarsi a Vicenza e a foraggiare la badante. Finché, esasperato, le ha inviato un sms perentorio: «Restituiscimi i soldi o faccio del male alle tue figlie». Immediata e altrettanto piccata la risposta della donna: «Ho mostrato questo sms a un avvocato: ci sono gli estremi per una denuncia per pedopornografia». Il 50enne, terrorizzato, ha riallargato i cordoni della borsa finché, stremato e quasi ridotto sul lastrico, ha chiesto consiglio a un legale, facendo scattare la denuncia.
http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=252365&sez=NORDEST


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