16 aprile 2012

Appuntata dai media giapponesi come la vedova nera, Kanae Kijima è stata condannata a morte per aver ucciso a sangue freddo i suoi 3 mariti, conosciuti sui classici siti d’appuntamenti. La donna, infatti, proprio come il celebre ragno, adescava le vittime nella sua rete per poi sposarle e intascare l’eredità dopo la loro morte.
Tutti gli uomini erano morti a causa di una combinazione letale di tranquillanti e avvelenamento da monossido di carbonio.
Kijima aveva tutto chiaro nella sua mente, condurre una vita all’insegna del lusso più sfrenato e per farlo, aveva bisogno di soldi, tanti soldi. Accecata da quest’idea - peraltro comune in molte donne - ha deciso di percorrere la strada più facile.
La donna sceglieva le sue prede con estrema cura, e naturalmente in base ad un unico e imprescindibile pregio: il reddito! Il copione era sempre lo stesso. Dopo uno scambio di email al pan di zucchero, la relazione virtuale si concretizzava, sino a culminare con il matrimonio: mai come questa volta, la tomba dell’amore.
Tutte e 3 le vittime sono morte intossicate dal gas.
Il giudice Kazuyuki Okuma, che ha ritenuto la donna meritevole della pena capitale, ha dichiarato: “L’omicidio è un crimine molto grave, e in questo caso è stato ripetuto. La perdita di tre vite preziose non consente di prendere in seria considerazione delle altre opzioni”.


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