13 settembre 2012

Ieng Thirith, moglie di Ieng Sary, fu prima Ministro dell'Assistenza Sociale e poi corresponsabile con il marito degli Affari Esteri. Fu anche responsabile della famigerata Alleanza della Gioventù Democratica Khmer, creata nel 1962 e diventata, nei primi anni '70, Alleanza della Gioventù Comunista di Kampuchea, formata da ragazzini totalmente devoti al regime e che fu strumento di Pol Pot nel controllo dell'apparato del Partito. Nel 1976 diresse una purga nella Zona Nord-Ovest.
Provvidenzialmente dichiarata affetta da morbo di Alzheimer, non verrà mai processata, ma prima di essere rilasciata ha augurato ai suoi accusatori di finire “maledetti nel settimo girone infernale”.
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13 settembre 2012 - E' confermato: l'unica donna sotto processo la passerà liscia.
Ieng Thirith, alias ‘Phea’, ministro degli Affari Sociali della Kampuchea Democratica guidata da Pol Pot, verrà rilasciata e non più processata dall’Extraordinary Chambers in the Court of Cambodia (ECCC), il tribunale istituto con il sostegno dell’ONU.
La donna, ormai ottantenne e molto probabilmente colpita dal morbo di Alzheimer, potrebbe essere rilasciata nei prossimi giorni. Sebbene gli esami dei medici che l'hanno in cura siano discordanti al riguardo, i giudici del tribunale ibrido chiamato a giudicare sui crimini commessi dai khmer rossi tra il 1975 e il 1979, hanno confermato l'impossibilità a procedere nei suoi confronti.

Ieng Thirith, ex first lady del movimento maoista e cognata del «fratello numero uno» Pol Pot, sarà rilasciata forse già domani per «infermità mentale».
Secondo il tribunale misto dell'Onu a Phnom Penh, Ieng Thirith (80 anni) soffre di una malattia degenerativa con ogni probabilità identificabile nel morbo di Alzheimer. Una patologia che diminuisce la sua capacità mentale, rendendola incapace di difendersi dalle accuse di genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità in relazione alla morte di 1,7 milioni di cambogiani vittime della follia rivoluzionaria in cui cadde la Cambogia tra il 1975 e il 1979. La donna era già ricoverata dal 2011 in una struttura psichiatrica, dando tempo agli esperti di dare il loro responso, senza escludere che potesse riprendersi.
Quando ancora era lucida, Ieng Thirith - ministro degli Affari sociali dei Khmer rossi - non aveva mai mostrato segni di pentimento né la disponibilità a collaborare con i giudici.


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