15 dicembre 2009

aggiornamento del 29 febbraio 2012
La sera del 15 dicembre 2009 picchiò selvaggiamente con un bastone un giovane immigrato della Nuova Guinea, 24 anni, regolare in Italia, che si era rivolto a lei chiedendole qualcosa da mangiare e che le aveva poi confessato di non avere il denaro per pagare. Al termine del violento pestaggio, l’extracomunitario aveva perso un occhio. Per questo ieri la titolare di un bar-trattoria di Ciserano, una donna di 40 anni, con la stazza di un pugile della categoria dei pesi massimi, ha rimediato una pesante condanna a 5 anni di reclusione per lesioni volontarie gravissime (il pm aveva chiesto 6 anni di carcere).
Non solo: la 40enne dovrà anche versare alla vittima, assistita dall’avvocato Benedetto Bonomo, del foro di Bergamo, una provvisionale di 100mila euro. Il difensore dell’imputata, l’avvocato Francesca Cattaneo, aveva invece invocato l’assoluzione per insufficienza di prove e, in subordine, il minimo della pena. L’episodio era avvenuto una manciata di minuti dopo le 23.30. Il giovane, che non mangiava da giorni, era entrato nel locale e aveva avvicinato la proprietaria, chiedendole se poteva dargli un uovo. La donna aveva acconsentito, era andata in cucina e ne era uscita con un tegame.
Dopo la frugale cena, l’immigrato le aveva detto che non era in grado di saldare il conto, in quanto non aveva soldi con sè. A quel punto la titolare aveva perso la testa. Furibonda, aveva spinto il ragazzo fuori dalla trattoria, aveva afferrato un bastone e aveva cominciato a colpirlo, soprattutto alla testa, senza che nessuno degli avventori presenti in quel momento intervenisse per fermarla. Le bastonate erano state così violente, che il giovane si era ritrovato con l’occhio sinistro praticamente in mano.
Urlando per il dolore, ricoperto di sangue e tenendo schiacciata la mano sulla grave ferita, l’immigrato, in compagnia di un altro cittadino straniero che aveva assistito all’aggressione, era riuscito a raggiungere un bar poco distante e, nonostante il forte choc, aveva chiesto aiuto al proprietario. Sul posto erano immediatamente intervenuti i carabinieri della stazione di Zingonia, che avevano raccolto la deposizione e la denuncia dell’extracomunitario e si erano quindi recati al bar-trattoria.
La 40enne era stata iscritta nel registro degli indagati e successivamente era stata rinviata a giudizio. Davanti ai giudici del Tribunale la donna ha respinto le accuse, sostenendo che l’immigrato si era presentato nel suo locale ubriaco e aveva dato fastidio anche ad alcuni clienti. Lei si era limitata ad allontanarlo e a spingerlo fuori dal bar. Una versione che non ha però convinto il Tribunale.


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