22 maggio 2014

Roma - Ex suora condannata per violenza sessuale su due bambine

23 aprile 2001 - Per aver violentato due bambine, di 5 e 7 anni, una maestra, ex suora, è stata condannata a quattro anni e due mesi di reclusione dal tribunale di Roma per violenza sessuale aggravata su minori.

Il giudice Fiasconaro ha concesso le attenuanti generiche a Margherita De Vito, di 58 anni, ora in pensione, e ha stabilito l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e l'interdizione perpetua dalla curatela e tutela dei minori. Il tribunale ha anche condannato la maestra al risarcimento dei danni per un totale di 50 milioni di lire da dividersi tra le famiglie delle due bimbe.

Margherita De Vito, che insegnava in scuola materna e elementare nella periferia di Roma, nel'aprile del '97, secondo quanto stabilito dai giudici, aveva attirato in bagno la bambina più grande attendendo che tutti gli altri alunni uscissero da scuola. Lì aveva cominciato a toccarla, sempre più violentemente sino a provocarle lesioni.
La piccola dopo la violenza subita era tornata a casa piangendo e i genitori, allarmati, si erano accorti che c'erano macchie di sangue sulle mutandine e sulle gambe. Di lì la corsa al S. Eugenio e il responso dei medici: la piccola aveva subito una violenza sessuale. Fu lei stessa a dire che era stata la maestra.
La donna fu fermata dai carabinieri e posta agli arresti domiciliari. Davanti al gip la De Vito si difese sostenendo di non essere mai rimasta sola con la bambina. Ma gli accertamenti compiuti, compresa una perizia psichiatrica disposta dal tribunale sulla bambina, hanno confermato le accuse nei confronti della donna.
Proprio questo caso ha permesso di scoprire la seconda violenza. Nel febbraio del '96 un'altra bambina, della stessa scuola, aveva detto ai genitori di essere stata toccata dalla maestra, che fu immediatamente sospesa dall' insegnamento e trasferita in un ufficio circoscrizionale. Il gip ne decretò anche l'interdizione dall'insegnamento, ma dopo pochi giorni il provvedimento fu revocato e la maestra reintegrata a scuola. Il procedimento a suo carico fu archiviato e riaperto soltanto in seguito alla denuncia della seconda bambina.
Margherita De Vito ha praticamente passato tutta la sua vita professionale con i bambini. Quando morì la madre, lei era ancora giovanissima. Il padre, che non poteva occuparsi di lei, l'affidò ad un collegio di suore dove fu avviata alla vita religiosa. Lì seguì corsi di puericultura e diventò maestra. Poi abbandonò il monacato e si dedicò soltanto all'insegnamento.


Lavorava in un asilo di Vallo della Lucania. Era in Italia da 5 anni
L’arresto dopo mesi d’indagine, iniziati per la denuncia di una madre

19 giugno 2006Voleva tornare in Perù, ma è stata arrestata a Roma con l’accusa di violenza carnale su minore. Soledad, novizia peruviana di 23 anni, in Italia da quando ne aveva 18, lavorava nell’asilo gestito dalle suore dell’ordine di Santa Teresa del Bambino Gesù a Vallo della Lucania (Salerno).
Un’indagine iniziata mesi fa, dopo che la mamma di una bambina di 4 anni, che frequenta l’asilo gestito dalle suore di Santa Teresa, aveva presentato una denuncia alla Procura della Repubblica sugli abusi sessuali che sarebbero stati commessi tra le mura della scuola.
Soledad alcune settimane fa aveva lasciato l’istituto di Vallo della Lucania e si era trasferita a Roma da dove aveva intenzione di raggiungere il Perù. La novizia è però rimasta nella Capitale su ordine della Congregazione, in attesa che la vicenda si chiarisse. Un ritorno in Perù che si allontana: l’ordine di arresto è stato emesso dal procuratore del tribunale di Vallo della Lucania, Alfredo Greco.
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17 febbraio 2009 - E’ stata rinviata a giudizio per abusi sessuali suor Soledad Bazan Verde.
La suora ventiseienne, originaria del Perù, era stata arrestata nel giugno del 2006 con l’accusa di aver abusato sessualmente di una quindicina di bambini che frequentavano l’asilo "Santa Teresa" di Vallo della Lucania, nel salernitano, gestito da un gruppo dio religiose.
Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Vallo della Lucania, dottoressa Lariccia, ieri ha accolto la richiesta del pubblico ministero Alfredo Greco disponendo il rinvio a giudizio della suora. L’avvio del processo è stato fissato per il prossimo 15 ottobre.
Suor Soledad era stata arrestata a Roma mentre era insieme alle consorelle dell’Ordine delle Ancelle di Santa Teresa del Bambin Gesù e si accingeva a partire per trascorrere un periodo con la sua famiglia in Perù.
Il suo arresto aveva destato sconcerto a Vallo Della Lucania. L’arresto era scattato dopo che alcuni alunni dell’asilo avevano cominciato a raccontare alle mamme delle strane lezioni tenute da suor Soledad che era arrivata in Italia dal sudamerica nel 2001. Scattò subito un’inchiesta che portò all’accertamento di pesanti addebiti a carico della religiosa. Che adesso dovrá difendersi in un’aula di tribunale dalle accuse che le sono state rivolte, dopo che il gip ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero Greco.
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ABUSI, OTTO ANNI A SUOR SOLEDAD, UN ANNO E QUATTRO MESI AD ALTRE DUE RELIGIOSE, ASSOLTI GLI ALTRI DUE IMPUTATI

13 gennaio 2012 - «I nostri bambini avevano ragione». Queste le uniche parole pronunciate dai genitori degli alunni dell'istituto Santa Teresa. Ieri sera per la monaca peruviana è arrivata la sentenza di condanna ad otto anni, un anno e quattro mesi per le altre due suore imputate, assoluzione invece per il giovane fotografo e il muratore.

A pronunciare la sentenza nella tarda serata di ieri il presidente del tribunale di Vallo della Lucania Elisabetta Garzo. Suor Soledad è stata condannata per molestie sessuali sui piccoli alunni dell'istituto religioso di Vallo, le altre due suore avrebbero favorito la novizia con posizioni di comodo. La sentenza è arrivata dopo una lunga giornata di attesa.
In mattinata si è svolta l'arringa degli avvocati Guglielmo Gulotta e Gaetano Di Vietri difensori di due degli imputati. Poi nel pomeriggio intorno alle 15.30 il collegio giudicante, terminata la discussione, si è ritirato in camera di consiglio per deliberare. Solo dopo sei ore di attesa in un'aula gremita e densa di tensione tra l'emozione generale il presidente Garzo ha pronunciato la sentenza. «È finito un incubo» le dichiarazioni di Pantaleo Rinaldi, papà del giovane fotografo Antonio. Pianti di liberazione anche per i familiari del muratore Aniello La Bruna.
La sentenza ha condannato suor Soledad e le altre due suore, ma ha riconosciuto la non colpevolezza degli altri due imputati. «Il tribunale ha confermato la fondatezza della richiesta di archiviazione originariamente formulata dal procuratore Alfredo Greco ed ingiustamente disattesa - dichiara l'avvocato Franco Maldonato legale del muratore - liberando da ogni responsabilità coloro che sono stati tratti a giudizio solo per effetto della immaginazione infantile indebitamente avvalorata e talvolta strumentalizzata da genitori in preda al panico».
«Siamo usciti a rivedere le stelle - aggiunge Gaetano di Vietri avvocato del fotografo - è stata la conclusione logica di un di una vicenda che aveva il destino segnato, nascendo il dibattimento da una ordinanza di imputazione coatta su una richiesta di archiviazione già formulata nel 2008 dal Procuratore. Dibattimento che nel suo percorso quasi biennale non ha aggiunto alcunché ai dati e agli elementi che già errano stati acquisiti».
L'intera vicenda è partita sei anni fa quando i genitori di una quarantina di bambini dell'istituto Santa Teresa di Vallo accusarono la monaca peruviana di molestie sessuali. La sentenza di ieri sera è arrivata dopo due anni di dibattimento e dopo aver ascoltato oltre 200 testimoni. «Aspetteremo che siano rese note le motivazioni della sentenza - sottolinea l'avvocato Vincenzo Cannavacciuolo che insieme a Gulotta ha difeso le suore -impugneremo la sentenza».
«All'affermazione della penale responsabilità di suor Soledad - ribadisce invece Riccarco Ruocco legale di una delle famiglie coinvolte - si unisce comunque la vicinanza a tutte le famiglie coinvolte dal momento che ciò che sino che ad oggi rientrava nell'alveo del sospetto si è invece rilevato essere corrispondente alla verità.
Tutte queste famiglie, che sino a poco tempo fa' venivano reputate visionarie e suggestionate, purtroppo avevano invece, sulla base della decisione resa dal Tribunale di Vallo perfettamente ragione. Va dato atto e merito al Tribunale di aver concluso una complessa vicenda in tempi relativamente brevi rispetto ad un contesto storico in cui la giustizia in generale sta attraversando momenti non poco felici».
«I miei assistiti - aggiunge l'avvocato Nicola Suadoni - sono tra quelli a cui è stato riconosciuto il risarcimento danni». Solo undici famiglie delle oltre venti costituitesi parte civile hanno ottenuto il risarcimento danni con un approvvigionamento ad effetto immediato di diecimila euro.

Calabritto (AV) - Pedofilia nell'asilo: condannata una delle due suore
20 novembre 2010 - Suor Rosa e Suor Elisabetta erano arrivate a Calabritto dal nord: la casa madre del loro ordine religioso, la confraternita delle Ancelle della Carità, infatti, è a Brescia.
Oggi suor Rosa è stata nuovamente condannata con un cambiamento del capo di imputazione rispetto al primo processo d'appello: da violenza sessuale sugli alunni, a favoreggiamento nei confronti del bidello-autista, già condannato a sei anni in via definitiva.
Suor Elisabetta, indagata per violenza sessuale sui piccoli dell'asilo, inizialmente definita dai giornali "latitante", prima agli arresti domiciliari presso la sede episcopale di Sant’Angelo dei Lombardi, è stata poi collocata in ritiro spirituale a Brescia nel convento della casa madre.
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1° marzo 2012 - Reiner Baldau è un pittore di cinquant’anni che è stato vittima di abusi sessuali da parte di religiosi. L’orco nel suo caso non era però un prete o un frate, ma una suora, che Bild chiama Rafaela, indicando però che si tratta di un nome di fantasia. “Suor Rafaela era una sadica. Mi picchiava continuamente e tormentava in modo sistematico.
Baldau ha scritto una lettera alla religiosa per chiederle come i suoi comportamenti fossero compatibili con la sua fede e le sue prediche. “In particolare mi interrogo su come gli abusi e le violenze sessuali che lei ha esercitato su di me siano giustificabili alla luce di quello che la religione insegna”. La suora non ha mai risposto a queste domande, lasciando un’ulteriore ferita alla sua anima tormentata da simili abusi.
Le molestie sessuali sono cominciate quando aveva soli otto anni:
Sono stato dato in adozione da piccolissimo e sono finito in un collegio cattolico. Lì è iniziato il mio inferno. Per tre lunghi anni il piccolo Reiner è stato costretto a recarsi una sera ogni settimana nella stanza di suor Rafaela. Mi dovevo spogliare di fronte a lei. Lei indossava una camicia da notte ed era senza copricapo. Dovevo toccarle i seni e leccare i suoi capezzoli, mentre lei mi masturbava e faceva anche sesso orale. Avevo paura di lei, e provavo disgusto allo stesso tempo.
Reiner non era solo, perché insieme a lui c’erano sempre altri bambini nella stanza della suora sadica e molestatrice. Anche gli altri piccoli subivano lo stesso trattamento.
Nel 2010, dopo che è esploso lo scandalo delle molestie compiute dai membri della Chiesa, Reiner ha denunciato il suo caso. La suora direttrice le ha chiesto scusa, mentre sorella Rafaela ha negato tutte le accuse. Le molestie però sono state riconosciute, e la Cei tedesca ha dato a Reiner 13 mila euro come risarcimento danni.
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Busto Arsizio (VA) - La ragazza abusata dalla suora s'impiccò
13 novembre 2012Abusi sessuali, violenze private e atti persecutori: con queste accuse una suora di 52 anni - originaria di Busto Arsizio ma residente nel Milanese, dove dirige un centro di formazione professionale - è stata messa agli arresti in una casa di cura e di custodia. Il provvedimento è stato adottato dal gip di Busto Arsizio (Varese), in via provvisoria. Le accuse si riferiscono alla tragica fine di una ragazza che la suora avrebbe vessato per anni, fino a portarla, nel giugno 2011, al suicidio.
L'incontro fra la donna e la giovane vittima - all'epoca una ragazzina di soli 12 anni, con qualche difficoltà relazionale - avvenne negli anni 1997-1998 nell'oratorio di una parrocchia di Busto Arsizio, dove la suora prestava servizio. L'incontro «assunse presto connotazioni sessuali, fino a trasmodare nel tempo in veri e propri atti persecutori e crescenti violenze, fino a quando, nel giugno 2011, la ragazza, in preda ad una profonda crisi morale e psicologica, si tolse la vita all'età di ventisei anni», si legge nella nota della Questura. La ragazza s'impiccò.

Proprio con la morte della giovane le indagini, svolte dal Commissariato di Busto Arsizio e dirette dal pm Roberta Colangelo, hanno subito un'accelerazione, «grazie soprattutto al materiale - scritti, diari, corrispondenza, supporti informatici e documentazione video e fotografica - ritrovato tra gli effetti personali della vittima», spiegano gli investigatori.
La suora - che secondo le risultanze della consulenza tecnica risulta affetta da disturbo borderline di personalità, incidente parzialmente sulla capacità di volere - è stata giudicata socialmente pericolosa e accompagnata dai poliziotti di Busto Arsizio e della Squadra Mobile di Varese in una casa di cura e custodia.
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Aggiornamento del 12 dicembre 2013 - La congregazione religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice è citata come responsabile civile nel processo a Busto Arsizio (Varese) a una suora accusata di abusi sessuali nei confronti di una ragazza, minorenne quando sarebbero avvenuti gli episodi, che poi si è suicidata all'età di 26 anni. Potrebbe trovarsi quindi a dover risarcire i danni morali ai genitori della giovane, che si sono costituiti parte civile.
E' quanto ha stabilito il gip di Busto Arsizio Luca Labianca, nel corso dell'udienza preliminare. La suora - Maria Angela Farè, 53 anni - è accusata di violenza sessuale aggravata e atti persecutori.
Gli abusi iniziarono in una parrocchia di Busto Arsizio tra il 1997 e il 1998, quando la vittima aveva solo 12 anni, e sarebbero poi proseguiti per diversi anni. Episodi che sono venuti alla luce nel giugno 2011, quando la ragazza si è suicidata e sono stati ritrovati diari, video e lettere scritte dalla suora, che nel frattempo era stata trasferita e operava in una scuola di formazione del Milanese.
"Chiederemo che la congregazione paghi i danni morali - ha spiegato il legale dei genitori della ragazza, Tiberio Massironi - perché secondo noi è mancata la vigilanza sul comportamento della suora". La parte civile aveva chiamato in causa la congregazione alla quale apparteneva la religiosa, chiedendo che fosse coinvolta nel processo come responsabile civile.
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2013/12/12/violenza_sessuale_e_atti_persecutori_suora_di_varese_finisce_alla_sbarra-5-345395.html

Aggiornamento del 23 febbraio 2022La Corte di Cassazione ha confermato le sentenze di primo grado e d’appello, condannando l’ex suora Maria Angela Farè a tre anni e mezzo di reclusione per aver abusato sessualmente di Eva Sacconago, la 26enne di Busto Arsizio morta suicida nel 2011. Una vicenda che dopo anni di processi sembra finalmente arrivata a una conclusione.

Una storia giudiziaria che ha inizio dopo la morte della ragazza nel 2011, in seguito al ritrovamento di alcuni diari che la giovane teneva nascosti nella sua stanza. I genitori di Eva, leggendo i diari della figlia avevano scoperto una relazione malata, tra la figlia e Suor Farè, e la conseguenza fu l’immediato allontanamento della suora  dall’oratorio di Sant’Edoardo e inviata in un convento di Catania con la scusa che doveva terminare gli studi di teologia.

Suor Faré, però, ritornerà al nord quando ormai Eva è maggiorenne, e la relazione riprende regolarmente poiché Eva non ha mai abbandonato l’oratorio dove ha sempre creduto di trovare pace nella sua anima. Questo dato temporale permette all’accusa di ipotizzare una violenza sessuale continuata, poiché la ragazza era in condizione di inferiorità psichica.

La controversa sudditanza psicologica appare evidente nei diari, Eva è soggiogata dalla suora, lo dicono quegli scritti. Le pagine del diario scorrono, sollevano un velo torbido e ricostruiscono il rapporto morboso tra Eva e suor Mary, come veniva chiamata in quelle pagine Maria Angela Farè. 

Alla fine delle investigazioni, il quadro è chiaro: incriminazione della suora per violenza e molestie sessuali, violenza privata e stalking.

L’ex suora però è stata condannata in via definitiva solo per l’ultimo degli abusi sessuali commessi, quello avvenuto poco prima del suicidio della giovane.


Roma - Molestie sessuali su due bambini: suora rinviata a giudizio

14 aprile 2013 - Avrebbe molestato due gemelli di 4 anni. Questa la tremenda accusa con la quale la Procura di Roma ha chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio per una suora di 40 anni di origine asiatica.
A darne notizia Il Messaggero, secondo il quale la religiosa avrebbe perpetrato attenzioni morbose a sfondo sessuali nei confronti dei due fratellini, ottenendo il loro silenzio con delle punizioni corporali.
Una questione spinosa, che si sarebbe verificata in un asilo romano nel quartiere dell'Aurelio. Religiosa, oramai trasferita in un altro istituto religioso, e che nel prossimo mese di luglio dovrà difendersi davanti ai giudici della IV Sezione collegiale del Tribunale di Roma.
Secondo quanto riportato dal quotidiano romano "Nei giorni scorsi il gip Maurizio Caivano ha disposto il rinvio a giudizio della religiosa che non ha mai voluto difendersi dalle accuse, tanto da non lasciarsi interrogare. L'inchiesta è stata aperta dopo la denuncia dei genitori dei piccoli, due operai che allertati proprio dai comportamenti dei bambini hanno cominciato ad indagare".
http://www.romatoday.it/cronaca/molestie-sessuali-suora-asilo-aurelio.html


Polonia - Abusi sessuali, suora in carcere Le violenze in un centro d'accoglienza
22 maggio 2014Accusata di violenze, anche sessuali, commesse nei confronti di minori in un centro di accoglienza per ragazzi con disagi, a Zabrze, una suora polacca di 59 anni è stata condannata a 2 anni di reclusione. Suor Bernadetta aveva l'abitudine di punire le disobbedienze dei ragazzini chiudendo nelle stanze i più giovani con quelli più grandi, senza badare alle violenze che si svolgevano all'interno delle camere.
I casi provati, dal 2005 al 2006, sono una ventina, e molte delle vittime degli abusi hanno subito dei traumi, rifugiandosi nell'uso di alcol e droghe.
"Si tratta di una ferita profonda non solo per noi ma per l'intera chiesa"  ha detto Claret Krol, superiora della congregazione a cui appartiene Bernardetta.
Per tre anni la religiosa condannata era riuscita a evitare il carcere a causa del suo stato di salute; fino a ieri, quando la polizia l'ha prelevata dall'istituto in cui viveva e trasferita in cella.
http://www.unionesarda.it/articolo/notizie_mondo/2014/05/22/polonia_abusi_sessuali_suora_in_carcere_le_violenze_in_un_centro_d_accoglienza-3-368945.html

Rocca di Papa (RM) - Suora condannata per abusi sessuali su un ragazzino
12 gennaio 2017 - Come riporta Il Messaggero, le donne sono state condannate con l'accusa di maltrattamenti nell'ambito del processo relativo alla casa famiglia per minori di Rocca di Papa, in provincia di Roma.
Qualche mese fa è venuto a galla cosa avveniva all'interno della struttura. Le tre "sorelle" avevano messo in piedi un vero e proprio regime di terrore, fatto di docce gelate, bambini costretti a mangiare il vomito e persino abusi sessuali che una delle suore avrebbe intrattenuto con un ragazzino. Proprio per quest'ultima indagata la condanna è stata di 5 anni e mezzo di reclusione, oltre al divieto di lavorare con i minori per tutta la vita. Un'altra suora condannata è la sorella gemella di quella che ha subito la pena più pesante.
La storia è emersa dopo che alcuni genitori si sono accorti di lividi, graffi, punti di sutura e persino polsi rotti. Inoltre, i ragazzi più grandi venivano incaricati dalle suore di controllare i piccoli, operazione condotta con botte e minacce, nel più completo disinteresse della casa famiglia.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/rocca-papa-abusi-sessuali-casa-famiglia-condannate-3-suore-1350918.html

Quartu (CA) - Spoglia e accarezza bimba di 4 anni: indagata suora 83enne
16 marzo 2019 - Quartu, suora di oltre 80 anni indagata per abusi sessuali su una bambina di 4 anni: “Spogliata e accarezzata”. Saranno vere le accuse della bimba contenute nell’esposto dei genitori?
Per stabilirlo la Procura ha disposto un incidente probatorio: la notizia è stata pubblicata dall’Unione Sarda oggi, grazie allo scoop del giornalista Francesco Pinna.
La bambina che frequenta un asilo a Quartu ha raccontato ai genitori di essere stata accarezzata dalla suora in una camera con un letto, ma trattandosi di una bambina molto piccola ogni accusa dovrà essere verificata nei dettagli.
Sulla vicenda stanno ora indagando i carabinieri di Quartu, le indagini sono coordinate dal pm Enrico Lussu. La vicenda sarebbe avvenuta in un asilo di un litorale quartese.
https://www.castedduonline.it/quartu-suora-di-oltre-80-anni-indagata-per-abusi-sessuali-su-una-bambina-di-4-anni-spogliata-e-accarezzata/


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