2 ottobre 2011

aggiornamento del 13 ottobre 2012
Novantanove anni di carcere. E il giudice che le dà del «mostro».
Elizabeth Escalona, 23 anni, lo scorso anno ha picchiato e incollato le mani della figlia alla parete del bagno. La ragione? La piccola, a due anni, non riusciva a usare il vasino e ha bagnato il letto. La polizia l'ha trovata in coma e con le mani lacerate perché ha cercato di staccarsi dal muro. È successo in Texas, Stati Uniti.
Subito è scattato l'arresto per la donna. Elizabeth e i suoi familiari sono scoppiati a piangere in aula alla lettura della sentenza. La Escalona in luglio si era riconosciuta colpevole, ma sua madre e sua sorella avevano implorato clemenza.
La bambina, Jocelyn Cedillo, era stata messa in punizione nel settembre 2011 quando aveva due anni. La madre l'aveva presa a calci e pugni, poi le aveva incollato le mani al muro con un adesivo chiamato comunemente 'Super Gluè, per la sola colpa di aver bagnato il letto.
Jocelyn aveva subito una emorragia cerebrale per le botte e per due giorni era finita in coma: nel tentativo di staccarsi dalla parete, ha perso parte della pelle delle mani.

2 ottobre 2011 - Joselyn Cedillo, 3 anni a ottobre, è in fin di vita al Children Medical Center di Dallas, dopo che la mamma le ha prima incollato le mani al muro e poi l’ha presa a calci nello stomaco, l’ha colpita inoltre con una brocca per il latte.
La giovane donna arrestata per abusi sui minori, ha 22 anni.
“La “madre aveva incollato le mani di sua figlia contro un muro. La bimba è stata picchiata con estrema violenza poichè non voleva stare sul vasino.
Attualmente è in terapia intensiva in un ospedale di Dallas. Secondo il pediatra, la bimba è in coma ed è in pericolo di vita.
La polizia è stata allertata dalla nonna della ragazza. Questa ha riferito che sua figlia era diventata isterica.
Una sorella della piccola vittima ha detto agli ufficiali che non riusciva a dormire perché sua madre gridava forte e sua sorella urlava di dolore.


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