12 agosto 2009
Dopo la fine della loro relazione lo tempestava di chiamate e messaggi a tutte le ore. Lo ha seguito in auto e tamponato
VENEZIA (12 agosto) - Una infermiera di 42 anni è stata arrestata a Fiesso d'Artico dai carabinieri di Dolo per stalking nei confronti di un pensionato di 68 anni. I militari dell'Arma si erano attivati dopo che l'uomo, residente a Fiesso d'Artico, aveva presentato a luglio più denunce contro la donna - sposata e residente nella zona del piovese - perché lo stava perseguitando.
Tutto sarebbe nato dopo l'interruizione del loro rapporto che durava da un paio d'anni. L'infermiera che non aveva accettato la rottura, dallo scorso marzo avrebbe bersagliato il pensionato con telefonate e sms fatti a qualsiasi ora del giorno e della notte. Non solo: avrebbe anche pedinato l'uomo in auto tamponando, in varie occasioni e anche con violenza, la sua vettura, ferendolo.
L'attenzione della donna si è spostata poi verso i familiari e amici del pensionato: nove le persone che si sono sentite perseguitate anche nelle loro abitazioni di giorni e di notte. Il pensionato era entrato in crisi, dovendo tra l'altro ricorerre al medico.
Così ieri sera i carabinieri si sono appostati nei pressi della casa dell'uomo che, dopo una giornata di telefonate dell'infermiera, è stato raggiunto poco prima delle 22 da quest'ultima che si è attaccata al suo campanello di casa e a quello dei suoi familiari, gridando con veemenza per richiamare la loro attenzione. A quel punto i militari si sono fatti avanti arrestando la donna denunciata oltre che per stalking anche per violenza privata continuata e lesioni personali aggravate.
link alla notizia:
www.gazzettino.it/articolo.php?id=69309&sez=NORDEST
10 febbraio 2010
DOLO. Ritorna in carcere Cristina Bozzato, 44 anni originaria di Piove di Sacco, accusata di stalking e lesioni personali nei confronti di un ex collega di lavoro, infermiere di Fiesso. A stabilirlo è stata Alessandra De Curtis, giudice della sezione penale di Dolo, che ieri mattina ha accolto la richiesta di un aggravamento del provvedimento restrittivo, richiesto dal pubblico ministero durante la prima udienza del processo avvenuta lunedì.
Nella prima udienza la parte civile, rappresentata dall’avvocato Stefano Marrone, aveva anche presentato varie denunce per sostenere la posizione del pubblico ministero. Alla donna, dopo la convalida dell’arresto avvenuta ad agosto, era stato imposto di rimanere distante dall’uomo, ma la tesi della parte civile è che la 44enne non abbia rispettato «l’ordine» del giudice.
Così ieri carabinieri hanno prelevato la donna dalla propria abitazione trasferendola nel carcere femminile dI Venezia. I legali della donna, Federica Santinon e Antonella Celeghin, si erano opposte ad una restrizione della misura cautelare e hanno annunciato che faranno di tutto per rimettere in libertà la loro cliente. La donna è accusata di stalking e lesioni personali nei confronti di un ex collega di lavoro, 68 anni di Fiesso, e di lesioni personali nei confronti dei familiari dell’uomo. La vicenda era salita agli onori della cronaca l’11 agosto scorso, quando i carabinieri della Tenenza di Dolo, che stavano effettuando delle indagini dopo le segnalazioni dell’uomo, avevano arrestato la donna con l’accusa di stalking, violenza privata continuata e lesioni personali aggravate.
La donna avrebbe perseguitato l’uomo dalla fine di marzo, continuando ad importunarlo con telefonate e messaggi sul telefono cellulare anche in piena notte. La donna avrebbe poi iniziato anche a pedinare il pensionato arrivando addirittura a tamponare l’auto dell’uomo. La 44enne padovana avrebbe coinvolto nella vicenda anche alcuni familiari e conoscenti dell’uomo che sarebbero stati tempestati di telefonate a tutte le ore del giorno e della notte.
link alla notizia:
nuovavenezia.gelocal.it/dettaglio/imputata-per-stalking-rispedita-in-carcere/1855312
«Quella donna ha fatto stalking rovinando un uomo»
DOLO, 28 agosto 2011 - «La persecuzione si è protratta nel tempo ed è stata confermata sia dalle parti offese che dai carabinieri e da altri testi. La dimostrazione della reiterata condotta viene avvallata dai certificati medici relativi alle lesioni personali e dalla perizia del danno psicologico oltre che dalla, seppur tardiva, confessione dell'imputata». Sono le motivazioni alla base della sentenza con cui il giudice del Tribunale di Dolo, Nicoletta Stefanutti, ha condannare a un anno e dieci mesi di reclusione e a 30mila euro di danni, Cristina Bozzato, la prima donna in Italia arrestata per il reato di stalking, dopo aver perseguitato, per svariati mesi, S.D.C., infermiere 70enne di Fiesso d'Artico difeso dall'avvocato Stefano Marrone di Dolo. Nelle motivazioni il giudice ha confermato tutto l'impianto accusatorio del pubblico ministero Giovanni Zorzi che accusano la Bozzato di «atti persecutori» e lesioni personali. La vicenda risale al 2009 quando i carabinieri di Dolo, che stavano effettuando le indagini dopo le segnalazioni dell'infermiere, avevano arrestato la donna con l'accusa di stalking, violenza privata continuata e lesioni personali aggravate, mentre la donna si trovava sotto casa delle vittima. La 45enne di Piove di Sacco, difesa dall'avvocato Enrico Bertaggia, avrebbe perseguitato l'uomo da fine marzo con telefonate e messaggi sul cellulare, pedinandolo fino ad arrivare a tamponarlo. L'indagata aveva sempre negato sostenendo di aver solo sollecitato la restituzione di una somma di denaro fino al 2 maggio con l'inaspettata confessione. Il 25 maggio la condanna. (d.ma.)link alla notizia
http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2011/08/28/news/quella-donna-ha-fatto-stalking-rovinando-un-uomo-4864492
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