26 luglio 2011

Sesso, bugie, un amore segreto tra un marito e la cognata. Una storia privata finita in tribunale che ieri si è chiusa: determinante è stato un video hard tra i due protagonisti. D.B., una bella donna di quarantasei anni, condannata a un anno e 4 mesi per calunnia (il pm Falcone ne aveva chiesti due) e al risarcimento di 16 mila euro al marito della sorella.
Non una calunnia qualsiasi quella di D.B, difesa dall'avvocato Marta Michelon. Aveva accusato il cognato G.S. (assistito dal legale Giorgio Gargiulo) di averla violentata, anche se non era vero.
A confermarlo due dvd realizzati «in famiglia» dagli amanti-cognati in occasione di una delle loro «performance», prontamente consegnati dall'uomo ai carabinieri dopo la notifica della denuncia. Una denuncia, in realtà, presentata dalla donna per diffamazione nonostante avesse preannunciato all'ex che lo avrebbe fatto finire nei guai per stupro. Tra i due c'era stata una storia dal dicembre 2006 al marzo 2007. Poi l'uomo, che aveva lasciato la moglie e si era trasferito dalla madre, aveva deciso di riannodare le fila del matrimonio. Ma D.B., sorella della moglie di G.S. e pure sposata, non voleva saperne di chiudere la relazione: «Dirò a mia sorella che mi hai violentata» aveva promesso.
L'11 giugno 2007, accompagnata dal marito, l'aveva denunciato per diffamazione. G.S. si era subito difeso e aveva spiegato che i rapporti erano consenzienti tanto che, quando si trovavano a casa di lui, andavano a «consumare» nella sala giochi dei bambini per riprendersi con la webcam lì installata. I dvd li custodiva D.B., tuttavia due filmini erano rimasti impressi nella memoria della telecamera. E prontamente consegnati ai carabinieri: l'entusiasmo che la signora metteva a letto con il cognato non ha lasciato dubbi.
La stessa D.B. aveva confessato: «Ho avuto diversi rapporti sessuali con mio cognato a casa sua quando mia sorella non c'era... Poi lei ha iniziato a diventare gelosa».


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