11 ottobre 2010



aggiornamento del 19 marzo 2013

Condannata per concorso nell'omicidio di Luca Massari, il tassista aggredito e ucciso il 10 ottobre 2010 a Milano, Stefania Citterio dovrà solo risarcire i danni alla famiglia, ma non scontare una pena per quell'accusa. E' la "singolare" sentenza emessa della Corte d'Assise d'Appello di Milano perché la Procura non ha presentato appello per chiedere la riqualificazione del reato da minacce a concorso anomalo in omicidio.
Il verdetto ha stupito anche gli avvocati presenti in aula, ma nella sua particolarità ha una spiegazione logica e giuridica. I giudici della seconda sezione della Corte d'Assise d'Appello di Milano, infatti, hanno potuto accogliere solo il ricorso dei familiari di Massari, gli unici ad aver chiesto che venisse dichiarata la responsabilità della donna nell'uccisione, anche se ai soli fini del risarcimento danni, "unica strada" per la parte civile.
La Procura, invece, non ha presentato appello per chiedere la riqualificazione del reato da minacce a concorso anomalo in omicidio, imputazione che aveva, invece, contestato in primo grado, formulando per la giovane una richiesta di 21 anni di carcere.
La vicenda - Il 10 ottobre del 2010, il tassista Massari stava viaggiando lungo via Luca Ghini, alla periferia sud di Milano, quando un cane finì sotto la sua auto. Scese per scusarsi ma non fece in tempo, perché venne pestato brutalmente, andò in coma e morì.
Per quell'aggressione, il 14 luglio 2011, è stato condannato con rito abbreviato (sentenza poi confermata in appello) a 16 anni di carcere Morris Ciavarella, il giovane che, stando alle indagini del pm Tiziana Siciliano, avrebbe sferrato "gli ultimi due micidiali colpi": una ginocchiata in faccia e una spinta violenta. Stefania Citterio, fidanzata di Ciavarella, e il fratello Pietro Citterio erano stati condannati, invece, con rito ordinario nel maggio 2012 dalla prima Corte d'Assise di Milano: lei a 10 mesi per minacce e lui a 14 anni per concorso anomalo nell'omicidio, incendio e lesioni.
La Procura di Milano, però, in secondo grado non ha fatto appello sul reato contestato alla donna, ma solo per chiedere un aumento delle pene: 11 mesi per lei e 14 anni e 5 mesi per il fratello. Impugnazione (presentata in aula dal sostituto pg Maria Vulpio) che, tra l'altro, non è stata accolta dai giudici. La Corte, invece, ha accolto il ricorso dei familiari di Massari, che in qualità di parte civile sostenevano la responsabilità nell'omicidio di Stefania Citterio, come descritta nell'imputazione originaria della Procura. Secondo le indagini, infatti, era stata proprio lei la prima ad insultare e a picchiare Massari, gridando "ti ammazzo, ti ammazzo". Poi erano intervenuti il fratello e il fidanzato.
Per l'imputata e' arrivata la condanna al risarcimento per concorso anomalo in omicidio (il danno dovrà essere quantificato in una causa civile), mentre è rimasta ferma quella penale a 10 mesi per minacce. La pena per il fratello, invece, è stata limata al ribasso e portata a 13 anni.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/articoli/1086808/tassista-ucciso-a-milano-donna-condannata-ma-non-dovra-scontare-la-pena.shtml


aggiornamento del 10 maggio 2012
I giudici della Prima Corte d'assise di Milano hanno condannato Stefania Citterio, imputata insieme al fratello per l'omicidio del tassista milanese Luca Massari, a 10 mesi: per lei l'accusa di concorso in omicidio è stata derubricata a minaccia aggravata. Per la donna è stata disposta l'immediata scarcerazione perché ha già scontato la pena. Per i due imputati, sorella e fratello, il pubblico ministero titolare dell'indagine, Tiziana Siciliano, aveva chiesto la condanna rispettivamente a 21 e 23 anni di carcere.
fonte


aggiornamento del 15 luglio 2011
Decisione che farà discutere: Stefania Citterio, sorella di Pietro Citterio, indagata per l'omicidio del tassista Massari, è stata messa ai domiciliari perchè "ha una bimba di una anno e mezzo".
Il gup di Milano Stefania Donadeo, infatti, ha scarcerato Stefania Citterio. Anche la Citterio avrebbe partecipato al brutare pestaggio (insieme al fratello Pietro), "iniziato" per colpa dell'investimento del suo cane.
La giudice ha disposto per la donna gli arresti domiciliari richiamandosi a una norma del codice di procedura penale che sancisce che non è applicabile il carcere per le madri che hanno figli di età inferiore ai 3 anni. Stefania Citterio, che ieri è stata rinviata a giudizio insieme al fratello Pietro dallo stesso gup per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi, è madre di una bambina di 1 anno e mezzo e si trovava da circa 9 mesi in carcere e con lei nel penitenziario viveva anche la figlia. Il gup, nel decidere per la scarcerazione, si è richiamata anche a una sentenza della Corte Costituzionale dello scorso marzo con la quale è stata dichiarata incostituzionale la mancata previsione di una misura differente dal carcere per il reato di omicidio.
Dunque, il giudice ha fatto leva sul 'combinato disposto' della sentenza della Consulta e dell'articolo 275, quarto comma, del codice di procedura penale che recita: "Non è applicabile la misura del carcere a mamme con prole minore di 3 anni". Lo stesso gup, invece, ha rigettato la richiesta di domiciliari avanzata da Pietro Citterio, perché sussistono ancora per lui i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari (ANSA).
link alla notizia
http://www.milanotoday.it/cronaca/omicidio-tassista-scarcerata-stefania-citterio.html


aggiornamento del 29 marzo 2011
Chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi per i tre aggressori di Luca Ghini, il tassista picchiato a morte lo scorso 10 ottobre per aver investito e ucciso un cane con la propria auto in largo Caccia Dominioni. La richiesta è stata formulata dal pubblico ministero Tiziana Siciliano nei confronti di Michael Morris Ciavarella e dei fratelli Stefania e Pietro Citterio. In base a quanto ricostruito dal magistrato, Massari, 45 anni, il giorno dell'aggressione ha investito il cane della fidanzata di Pietro Citterio. Un attimo dopo Stefania Citterio "si è scagliata" contro il tassista, si legge nel capo di imputazione, "iniziando a colpirlo con pugni e spintoni" e urlandogli "ti ammazzo".

Tassista ridotto in fin di vita a Milano: arrestati un uomo e una donna
12 ottobre 2010 - Due persone sono state arrestate in merito all’aggressione ai danni di un tassista avvenuta la scorsa domenica pomeriggio a Milano. Si tratta di un uomo e una donna accusati di tentato omicidio. Anche la donna avrebbe colpito la vittima con calci e pugni. L’uomo, ricoverato in coma all’ospedale Fatebenefratelli, è stato pestato dopo aver investito un cane scappato al controllo dei padroni.
“Nelle ultime ore non si sono osservate modificazioni di rilievo. Viene mantenuto il coma farmacologico e proseguita la terapia per il trattamento dell’edema cerebrale”. È questo l’ultimo bollettino medico, diramato sulle condizioni di Luca Massari, ridotto in fin di vita durante una violenta lite.
link alla notizia
http://cronacaqui.it/12/10/2010/tassista-ridotto-in-fin-di-vita-a-milano-arrestati-un-uomo-e-una-donna/


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