22 gennaio 2011

Da oltre un anno un padre separato sta cercando la sua bimba. La piccola di 5 anni sembra inghiottita nel nulla: sparita insieme alla madre senza lasciare tracce. Né la Procura, né l'investigatore privato a cui l'uomo si è rivolto, sono riusciti a trovarle.
E la donna è ora a processo con l'accusa di sottrazione di minore. E' l'epilogo di una separazione difficile.
Il processo con rito abbreviato a carico della madre, accusata di sottrazione di minore e inosservanza del provvedimento del giudice, si terrà il prossimo mese in tribunale a Treviso, davanti al giudice Luisa Napolitano e agli avvocati Anna Deidoné e Luigi Fadalti.
E' l'epilogo giudiziario di una difficilissima separazione iniziata nel settembre 2007 tra un operaio trentaquattrenne e la compagna di qualche anno più anziana: sono entrambi italiani, senza problemi economici, senza disagio sociale (non diamo ulteriori elementi per tutelare la bambina e non renderla in alcun modo riconoscibile, ndr).
La loro è una separazione costellata di denunce, anche molto gravi, finita con la sparizione della donna insieme alla figlia di cinque anni. La fuga - perché di questo si tratta - risale al 28 ottobre 2009 quando il giudice istruttore dispone l'allontanamento della bambina dalla madre e il suo affidamento ai Servizi Sociali.
Una decisione che la donna non accetta al punto da decidere la sparizione.
Il padre, che aveva l'autorizzazione a incontrare la piccola ogni mercoledì negli uffici dei Servizi Sociali, comincia la disperata ricerca della sua bimba rivolgendosi sia alla Procura di Treviso che a a un investigatore privato.
Le indagini sono però senza risultato. All'indirizzo della casa, a Treviso, madre e figlia non si trovano più, il telefono risulta disattivato, la bimba non è stata iscritta ad alcuna scuola materna statale e la donna ha lasciato il posto di lavoro.
Possibile che una donna e una bimba di 5 anni spariscano in questo modo, senza lasciare alcuna traccia?
«Il padre è disperato e arrabbiato come può esserlo un padre che da più di un anno non riesce a vedere, abbracciare e parlare con la sua bambina», spiega l'avvocato Deidoné.
E certamente anche per la madre la decisione di nascondersi insieme alla bimba, è una scelta sofferta. Ma come si è potuto arrivare a tanto?
Tutto, appunto, inizia con la separazione a Verona. La donna accusa l'ex marito di abusi sulla piccola. La perizia del giudice esclude la pedofilia: il padre può incontrare la piccola che vive con la madre, affidata però ai Servizi Sociali.
I rapporti tra ex restano molto tesi e a marzo 2009 la donna decide di trasferirsi insieme alla bimba a Treviso (dove abitano i familiari), nonostante il parere contrario del giudice istruttore. Che a ottobre dispone l'allontanamento della bambina dalla madre. E qui inizia la fuga. Ancora senza fine.


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