29 maggio 2010

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Da: Luordes Lozada Fernandez /MetroNoticias Data: 29-05- 2010-08-03

Ciudad Victoria, Tamaulipas (Mexico)- C’è un aumento costante del numero degli uomini che hanno subito violenza domestica dalle loro mogli, amanti o compagne sentimentali, durante il 2010 rispetto agli anni passati, malgrado siano ancora pochi gli uomini che decidono di sporgere denuncia in Procura. Quanto appena riferito è stato comunicato dall’Agenzia Seconda di Protezione della Famiglia del Ministero Pubblico, Romelí Alvarado Martínez.
La funzionaria ha informato che la cifra dei mariti che sono abbandonati e colpiti dalle loro mogli non ha ancora raggiunto la cifra dei livelli di attacchi contro le donne che subiscono la violenza domestica, ma è certo comunque che ci sono più casi di mariti colpiti da questa violenza. Da gennaio a maggio del 2010, sono incominciate 240 indagini preliminari di questo ente dove ella è responsabile: “All’inizio erano una o due denuncie ricevute annualmente per questo tipo di violenza; nei soli cinque mesi dell’anno abbiamo già ora sei uomini che hanno sporto denuncia all’Agenzia del Ministero Pubblico”.
La funzionaria ribadisce che la cifra degli uomini che subiscono violenza è ancora molto lontana da quella delle donne maltrattate dai mariti, colpendole o, la maggior parte delle volte, non adempiendo all’obbligo di mantenimento. Il non adempimento dell’obbligo di mantenimento alimentare è al primo posto tra i delitti, seguito dalla violenza domestica.
Con la maggior parte delle persone denunciate si prendono misure amministrative: “per evitare queste misure a volte le persone decidono di riparare versando i soldi per coprire le necessità dei figli, ma nel caso della violenza fisica, la coppia decide la separazione, e nei casi più critici, il divorzio”.

Traduz. per CDVD a cura di Santiago G.

N.d.r.: Si noti il singolare ed arruffato excursus logico-dialettico della funzionaria intervistata, che si premura di annoverare fra le violenze domestiche la cd. "violenza economica": la quale, evidentemente, non può che essere addebitata agli uomini... Sicché, avendo ella premesso che "la maggior parte delle volte" è proprio questa la violenza ascrivibile ai mariti, rimane nebuloso il confronto numerico autore/vittima fra i due Generi coinvolti nella violenza domestica fisica-psicologica; e dunque resta ambigua la sua affermazione secondo cui "la cifra degli uomini che subiscono violenza è ancora molto lontana da quella delle donne maltrattate dai mariti". In sostanza, ella istituisce un confronto fra due ordini di grandezza disomogenei, poiché la nozione di "violenza domestica" ascrivibile ad uno dei due Generi è stata da lei ampliata - rispetto alla violenza fisica-psicologica - con un ulteriore addebito cui l'altro Genere non può essere assoggettato.


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