25 marzo 2010

http://ilgiorno.ilsole24ore.com/como/cronaca/locale/2010/03/25/309437-quando_perseguita_donna.shtml

2010-03-25
di PAOLA PIOPPI
— COMO —

C’è quella che riesce a fare quattromila telefonate al mese allo stesso numero, quella che si piazza sotto casa e grida insulti giorno e notte, oppure l’ex moglie che, dieci anni dopo la separazione, ancora non si rassegna e insegue il marito in ogni luogo. Accanto alle denunce per stalking che colpiscono gli uomini, stanno aumentando i fenomeni di atti persecutori, minacce e invasioni della libertà altrui da parte di donne. Non sempre sono comportamenti diretti verso uomini: in Procura a Como ci sono ormai diversi fascicoli relativi a vessazioni tra donne che non riguardano solo questioni sentimentali.
Come la quarantacinquenne di Bergamo che da mesi raggiunge la casa della consuocera nell’Olgiatese e a ogni ora del giorno e della notte grida insulti diretti alla nuora. A scatenare il disappunto della donna, indagata per una serie di reati a partire dalle molestie continuate, è il fatto che il figlio di 25 anni ha da tempo una relazione con la quarantenne, separata e con due figli, per la quale non risparmia insulti che sono ormai di dominio dell’intero paese.
Più grave è il caso di una donna di 53 anni residente nell’hinterland comasco, nei giorni scorsi raggiunta da un provvedimento di divieto di avvicinamento all’abitazione e allo studio dell’ex marito e a ogni forma di comunicazione, che da anni gli sta impedendo di ricostruirsi un’esistenza, mettendo in atto un’ingerenza pesantissima: telefonate continue a casa, in studio, agli ex suoceri e persino al parroco del paese per sapere cosa fa l’uomo e se ha una relazione con qualche altra donna, ma anche per essere informata sui suoi spostamenti e sulle attività del fine settimana. Addirittura ha chiamato un albergatore di Livigno per sapere se l’ex compagno era in camera da solo. L’uomo, che lamenta di essere stato allontanato dalle nuove compagne che non sopportavano questa situazione, ha dovuto installare sistemi di videosorveglianza attorno alla casa, per prevenire le incursioni della donna che cerca di avvicinarlo. Lei era già stata ammonita dal questore, ma questo primo provvedimento non è bastato a farla desistere. In realtà nemmeno la misura restrittiva notificata dalla Procura: dopo l’emissione dell’atto, ha mandato altri 130 messaggi persecutori all’ex marito, tutti finiti nel fascicolo giudiziario.
Infine ci sono i casi ormai conosciuti in Tribunale, perché ricorrenti: la donna finita a processo per aver inviato una media di quattromila tra sms e telefonate al mese al suo ex per convincerlo a ripensarci, guadagnando invece una denuncia, o la venticinquenne che ha picchiato, minacciato, inseguito e diffamato l’avvocato - donna - del padre di suo figlio, che prima di rinunciare al mandato, l’ha trascinata a processo.


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