19 marzo 2010

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Recenti studi (novembre 2009) dimostrano chiaramente un aumento di violenze sessuali femminili, negli ultimi cinque anni, del 132 per cento (dati citati da The Telegraph), contro il 27 per cento di aumento per quanto riguarda gli abusi perpetrati da uomini.
Nel 2008 ChildLine (una associazione inglese) ha ricevuto chiamate da 1.311 bambini che hanno dichiarato di essere stati abusati dalle loro madri, cioè il 61 per cento di tutti gli abusi sessuali commessi dalle donne. Avete capito bene: quando ci sono abusi sessuali commessi da donne, nel 61% dei casi essi sono stati perpetrati dalle madri. E’ un dato semplicemente allucinante, terribile da credere, anche se sarebbe sbagliato chiudere gli occhi di fronte a questo fenomeno.
Nelle statistiche di Helpline si vede come i maschi siano più frequentemente abusati dalle donne (1.722 casi) che da un uomo (1,651), mentre le bambine e le ragazze vengono almeno dieci volte in più abusate da maschi (4.972 casi) che da donne (420).
Un tempo le donne erano meno angelicate di quanto non lo siano oggi: basti pensare alle accuse di essere streghe o avvelenatrici… Forse, oggi tendiamo a ritenere le donne innocenti o vittime, anche senza conoscere realmente i fatti.
Molti dati e inchieste convergono su un punto: la criminalità sessuale femminile è in crescita, soprattutto tra le persone più giovani.
Nel carcere femminile di Rennes, ad esempio, il 25% delle donne sono detenute per reati sessuali. Vale a dire che una donna su quattro è accusata di pedofilia, oppure incesto o stupro. Non è poco.
Michele Agrapart Delmas, psicologa e criminologa francese, autrice del libro Femmes Fatales in un’intervista per il canale Internet PratisTV spiega come e perché le donne sono, ai suoi occhi, uguali agli uomini, anche se è difficile crederlo perché è solo a partire dalla metà del XX secolo che abbiamo condotto studi e raccolto cifre sull’argomento. Per molto tempo, secondo la Delmas, la scienza criminale ha teso a studiare le donne più nel ruolo di vittime che di aggressori.
Prendiamo il caso dello stupro di uomini adulti, ad esempio. A volte può esservi stupro femminile nei rapporti coniugali. Ci sono donne che mostrano molta aggressività nei loro rapporti sessuali, che desiderano far del male ai propri uomini, penetrandoli con molti oggetti. All’inizio è un gioco erotico, ma poi diventa sempre più un atto di sadismo. Lo stupro di uomini adulti da parte delle donne spesso non viene considerato violenza sessuale perché si presume che l’uomo sia sempre consenziente.
Poi ci sono i casi sui bambini. Circa il 12% dei bambini vengono violentati da donne. “Queste sono le cifre che circolano a livello globale”, spiega Michele Agrapart-Delmas, che sembra suggerire che queste cifre siano ridotte rispetto al dato reale. Le donne infatti vengono facilmente a contatto con le parti genitali dei bambini e dal contatto, all’accarezzamento, alla deviazione sessuale può esserci poco. Attraverso il contatto con una donna che si prende cura di loro, i bambini possono avere una forma di iniziazione sessuale già prima dei 6-7 anni di età. Per non parlare dei rapporti con gli adolescenti.
In genere queste donne abusanti hanno un livello intellettivo molto basso, spiega sempre l’esperta e presentano disturbi dell’identità sessuale, oltre a una personalità mal strutturata, immatura, vulnerabile. Spesso dipendono da un congiunto: esse farebbero qualsiasi cosa pur di compiacerlo, anche grazie all’assunzione di tranquillanti e antidepressivi. Spesso queste donne hanno anche tentato il suicidio. Quando vengono accusate per i loro atti cercano di giustificarsi ricordando una violenza subita nell’infanzia: non è sempre vero, secondo la criminologa francese, che parla di una ormai abituale manipolazione giudiziaria.
Gli abusanti sessuali maschili dei bambini sono o pedofili (coinvolgono nei loro giochi sessuali i figli di altre persone) o incestuosi (cioè coinvolgono nei giochi sessuali i propri figli). Ci sono alcuni che fanno entrambe le cose, anche se sono casi non frequentissimi. Le donne, invece, si combinano in entrambi i ruoli e se sono pedofile “attaccano” sia i propri figli che quelli degli altri.
Un’altra caratteristica di queste aggressioni a sfondo sessuale è che spesso esse combinano l’omosessualità, la pedofilia e l’incesto. In Femme Fatale, Michele Agrapart-Delmas ha scritto: “Alcune donne che sentono una rivalità con le loro figlie possono aggredirle sessualmente, esprimendo così la loro rabbia … Lo stupro vaginale e anale di ragazze da parte delle loro madri non sono fatti eccezionali. Spesso si riscontra una perforazione dell ‘utero, della vagina, dell’ intestino delle ragazze. Sono tutti argomenti familiari per i patologi forensi.
E ‘difficile capire questi crimini, soprattutto se continuiamo a difendere l’idea che le donne siano “naturalmente” persone amorevoli e sottomesse. In questo modo queste violentatrici possono agire quasi impunemente, protette dall’immagine immacolata della Vergine Maria, dice la criminologa. In Femme Fatale, Michele Agrapart-Delmas spiega che le donne sadiche e violentatrici sono invece sempre esistite e che la loro esistenza non rientra nelle “eccezioni”.
“Storicamente le donne hanno ricevuto un trattamento favorevole a causa della loro presunta debolezza emozionale e dunque vi è stata nei loro confronti una certa clemenza nel corso del processo, a causa di queste cosiddette debolezze intrinseche. La percezione delle donne come madri protettive, confortanti e premurose, che amano e proteggono, in modo talvolta falso o distorto, è ancora quella prevalente”.


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