30 luglio 2009

FOGGIA - La «baby-gang in rosa» è composta da una ragazzina di 11 anni e da due amiche quindicenni. Le tre foggiane dieci giorni fa avrebbero preso a calci e pugni una coetanea per strapparle la borsa e impossessarsi di 20 euro, telefonino, occhiali griffati e I-pod. Le tre minori sono state ora identificate dai poliziotti della sezione di polizia giudiziaria del Tribunale: per le quindicenni è scattata la denuncia a piede libero alla Procura presso il Tribunale per i minori di Bari per concorso in rapina e lesioni; l’undicenne - non imputabile - sarà segnalata ai servizi sociali.

Le tre baby-rapinatrici (di «baby gang in rosa» si parla nello stringato comunicato stampa diffuso dalla polizia giudiziaria) sono amiche tra loro, incensurate, studentesse, appartenenti a famiglie non a rischio. Il telefonino sottratto alla vittima è stato rinvenuto in casa di una delle sospettate, nel corso di una perquisizione domiciliare eseguita su delega della Procura di Foggia, inizialmente titolare dell’indagine a carico di ignoti.

Le indagini proseguono per verificare se le tre ragazze (sempre che le accuse ipotizzate dalla Polizia trovino riscontri in sede processuale) siano coinvolte in altre aggressioni analoghe, anche se al momento non risultano ulteriori denunce oltre quella sporta dalla quindicenne rapinata alle ore 21 del 20 luglio tra via Cirillo e via Zuppetta, alle spalle di corso Giannone.

La vittima era con un’amica e rincasava: era stata affrontate d tre sconosciute che avevano cercato di strapparle la borsa. La ragazza aveva reagito: era scattata la reazione con pugni e calci e la rapina della borsa. La vittima, medicata in pronto soccorso per le contusioni giudicate guaribili in sei giorni, aveva raccontato ai genitori cosa fosse successo e il giorno dopo, accompagnata dalla madre, si è recata in Procura per la denuncia. La vittima non conosceva gli agg ressori. I poliziotti non rivelano come si sia arrivati all’identificazione delle due quindicenni e dell’amica undicenne.

E’ ipotizzabile che una traccia possa averla lasciata il telefonino rapinato, tant’è che martedì agenti della sezione di polizia giudiziaria del Tribunale hanno eseguito - su delega del pm Rosa Pensa - una perquisizione mirata in casa di una delle sospettate, rinvenendo il cellulare. Considerato il riserbo degli investigatori, non è noto se le indiziate siano state interrogate e abbiano ammesso o respinto le accuse.
link alla notizia:
www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=255605&IDCategoria=1


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