27 gennaio 2011

7 dicembre 2008
da Repubblica
Gli investigatori della squadra mobile di Genova hanno arrestato, con l'accusa di tentato omicidio aggravato, una ragazza genovese di 19 anni che ieri sera, alle 21,30, in via Chiaravagna, a Sestri Ponente, avrebbe tentato di uccidere un amico sedicenne, le cui iniziali sono A.D., colpendolo con decine coltellate al capo, alla schiena e alle spalle. Il ragazzo è attualmente ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Villa Scassi, di Sampierdarena.
La giovane è la cantante di un gruppo musicale "rock metal" in cui la vittima suona. Il movente dell'efferato episodio sarebbe da ricercare in una lite scoppiata nel pomeriggio di ieri per una cattiva esecuzione di un brano da parte del sedicenne durante una sessione di prove del gruppo musicale. Presente all'aggressione anche il fratello minore dell'arrestata, un sedicenne, che avrebbe tentato invano di far desistere la sorella, rimediando delle ferite e dei tagli alle mani.
L'allarme è stato dato da alcuni residenti nella zona che, udendo le urla disperate della vittima, hanno contattato 118 e 113. Sul posto sono giunti i militi della Croce Verde sestrese, che hanno trovato la ragazza sul posto insieme al fratello e alla vittima semicosciente. La diciannovenne stringeva ancora in pugno l'arma utilizzata per l'aggressione, un coltello da cucina. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la ragazza, dopo la lite, è andata a casa, ha preso il coltello ed ha poi rivisto il ragazzino. L'ha accoltellato subito, prima al torace poi alla schiena. La ragazza al momento nega di aver colpito il compagno di gruppo, sostenendo che il ragazzo avrebbe tentato di commettere suicidio.
Il pm della procura di Genova, Francesco Cardona Albini, ha a lungo interrogato tutte le persone coinvolte nella vicenda giungendo alla conclusione che l'unica presunta colpevole sia la ragazza, scagionando il fratello minore, che è rimesso in libertà nelle prime ore del mattino. La giovane è stata invece trasferita nel carcere femminile genovese di Pontedecimo.

27 gennaio 2011
Due anni e otto mesi di sconto pena in appello per Cristina Balzano, la diciannovenne che la sera del 6 dicembre 2008, con l'aiuto del fratello sedicenne, colpi' con quaranta coltellate il chitarrista del gruppo dark metal di cui i tre ragazzi facevano parte. La sentenza e' stata pronunciata ieri pomeriggio dai giudici della Corte d'Appello di Genova (Mazzagalanti, Papillo, Diomeda - pg Lucisano) che hanno portato a sei anni la condanna a carico della ragazza che, nel frattempo, ha gia' scontato oltre due anni di reclusione. I giudici hanno riconosciuto la semiinfermita' mentale, abbracciando la linea difensiva sostenuta dall'avvocato Roberto Frank. La sentenza di primo grado era stata prionunciata il 13 febbraio dello scorso anno dal gup Massimo Cusatti che, al contrario, non aveva ritenuto la giovane affetta da disturbi psichiatrici tali da renderla, sebbene parzialmente, incapace di comprendere fino in fondo cio' che stava facendo quando, armadosi di un coltello da cucina che aveva portato con se', infieriva contro il chitarrista sedicenne, "colpevole" di non avere eseguito adeguatamente la prima canzone melodica composta dal gruppo.La perizia sulla cui scorta i giudici della Corte d'Appello hanno stabilito la seminfermita' di Cristina Balzano e' stata firmata dalla dottoressa Camilla Maberino, secondo cui kla diciannovenne e' affetta da un grave disturbo della personalita'. Il perito che ha discusso per la parte civile e' Marco Lagazzi mentre quello che ha lavorato per la difesa e' Alfredo Verde. Secondo Lagazzi esiste un disturbo della personalita' della ragazza, ma non si configura in modo tale da determinare una seminfermita' mentale. Verde invece hava concluso per la seminfermita'. Cristina Balzano e' stata ritenuta colpevole di tentato omicidio aggravato dai futili motivi. L'aggressione avvenne in un vicolo di Sestri. La nuova perizia era stata chiesta dall'avvocato Frank; alla richiesta si era associato il pg Luigi Cavedini Lenuzza. Cristina Balzano era gia' stata sottoposta a perizia psichiatrica dal dottor Gian Luigi Rocco che aveva concluso che la ragazza era affetta da un disturbo narcisistico della personalita' sostenendo che, al momento del fatto, era parzialmente capace di intendere e di volere. (AGI)

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