23 settembre 2018

Voleva nascondere la "scappatella" al marito e ha denunciato di essere stata violentata. Ma i carabinieri hanno scoperto la verità e hanno denunciato lei, per calunnia.
Era fine luglio, nelle prime ore del mattino. I carabinieri erano intervenuti in corso Milano, a Vigevano, chiamati da un amico al quale la donna, 28enne, aveva raccontato di essere stata stuprata da uno sconosciuto. Un racconto poi formalizzato in denuncia, facendo scattare le indagini dei militari della Compagnia di Vigevano, per risalire all'identità del violentatore.
La donna, sposata, aveva riferito della serata passata in un locale, dell'incontro con tre sconosciuti e del passaggio in auto, dove sarebbe avvenuta la violenza, da parte di uno, mentre gli altri due stavano a guardare. Un racconto molto dettagliato, che aveva portato i carabinieri a identificare il presunto stupratore.
Nel frattempo, però, tra i dettagli del racconto della donna, emergevano contraddizioni, oltre al referto dell'ospedale, che non riscontrava alcun segno di violenza. Messa alle strette, la 28enne ha ammesso di essersi inventata lo stupro, ma quando ormai la denuncia l'aveva già presentata: è così scattata nei suoi confronti la denuncia per calunnia.


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