19 luglio 2018

Accusa il marito di violenza sessuale ma non era vero: “Non volevo perdere mia figlia”

Iniziato il processo ad Ivrea: i fatti risalgono a cinque anni fa
 
 Accusa il marito di averla stuprata e picchiata. Ma era tutto falso. Lo ha ammesso la donna in Tribunale a Ivrea. Davanti al giudiceha spiegato di aver raccontato quella bugia per non perdere la figlia piccola. Ora dovrà rispondere di calunnia.


La vicenda
Il processo è iniziato davanti al giudice, Angela Rizzo. Le accuse di violenza risalgono a cinque anni fa quando la coppia di Ivrea, giunta ormai alla fine del rapporto, si divide. Lei, però, non vuole lasciare la figlia anche al marito. Così si inventa quelle accuse. Ritrattate prima attraverso una lettera e infine in aula.
Una storia ancora tutta da chiarire, però e che necessiterà di ulteriori approfondimenti investigativi. C'è da dire, infatti, che la donna, nel supportare le proprie accuse, aveva presentato un referto medico con una prognosi di 30 giorni per una frattura all'avambraccio. «È stato lui» aveva detto puntando il dito contro il marito.

Link alla notizia:
http://www.lastampa.it/2018/07/18/cronaca/accusa-il-marito-di-violenza-sessuale-ma-non-era-vero-non-volevo-perdere-mia-figlia-Qqd1hnPZEJjLInFXKpwKWN/pagina.html


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