12 gennaio 2016



Una storia di gelosia tra donne a Napoli, terminata con l’intervento degli agenti della sezione “Volanti” dell’U.P.G. che ha portato all’arresto di F.B. di 29 anni e R.E.di 28 anni, entrambe con precedenti di polizia, perché responsabili, in concorso tra loro, dei reati di sequestro di persona, violenza privata e lesioni personali dolose. 
I fatti hanno inizio poco prima di Natale quando la 29enne, dopo 7 anni di convivenza con un uomo, periodo nel quale sono nati due figli, viene lasciata dal suo compagno.
Poco dopo la separazione, la donna apprende che il suo ex si stava frequentando con una 23enne, situazione che le fa subito credere che la rottura della loro unione era dovuta proprio alla presenza della giovane donna.
Ritenendola rivale, inizia a minacciarla ed offenderla telefonicamente, raggiungendola sino a Milano, ove la 23enne si era recata con il neo fidanzato per trascorrere le festività natalizie.
Non soddisfatta di ciò, si reca anche presso l’abitazione materna della 23enne, rappresentando alla mamma ciò che aveva fatto la figlia, riempiendola di insulti e formulando minacce anche di morte.
La relazione della 23enne, inevitabilmente, proprio a causa delle continue minacce e delle telefonate ricevute, s’interrompeva e “l’uomo conteso” fa rientro a Napoli da solo.
La vittima riceveva un’ennesima chiamata da parte di F.B. e, questa volta, il tono di voce della donna era più mesto e confidenziale, quasi amichevole.
La 29enne, infatti, invitava la sua rivale a far rientro a Napoli, in quanto aveva capito che tra loro poteva nascere un’amicizia, visto che aveva appreso che si era lasciata con il suo ex fidanzato.
In realtà la 29enne, con folle lucidità, stava delineando il suo piano criminale, cercando di carpire la fiducia della 23enne ed attirarla in trappola.
Giunta a Napoli, infatti, su invito di F.B. la 23enne usciva con lei ed altre sue due amiche e, dopo aver fatto un giro in auto, veniva condotta nell’appartamento della 28enne.
Il tono di quest’ultima cambiava totalmente, confessando alla giovane donna che, benché avesse dato la sua parola alla madre che non avrebbe usato violenza, doveva comunque punirla con uno “sfregio”, per quanto aveva fatto.
La vittima, non potendo scappare, in quanto accerchiata dalle tre amiche, è stata invitata a sedersi vicino al tavolo ove, prima del suo arrivo, erano state riposte delle grosse forbici, un rasoio elettrico ed un coltello da cucina con lama seghettata, che la 28enne utilizzava, con violenza, per raderle a zero i suoi capelli lunghi rossi.
Mentre una delle amiche di F.B. incitava in ciò che stava facendo, l’altra aveva tra le mani un telefono cellulare per riprendere l’intera scena.
Solo dopo aver portato a termine la sua vendetta, la 28enne ha riaccompagnato la vittima a casa, ove i familiari, dopo aver visto quanto era accaduto, hanno chiamato la polizia.
La 23enne è stata medicata in ospedale per lesioni giudicate guaribili in 15 giorni.
Gli agenti, raccolta la denuncia della vittima, le hanno mostrato delle foto-segnaletiche, ove venivano riconosciute, senza ombra di dubbio, le due arrestate.
Individuato l’abitazione di F.B., posta al piano terra nella zona di San Gregorio Armeno, i poliziotti, a seguito di un servizio di osservazione, hanno notato, attraverso una finestra che su di un tavolo vi erano le forbici ed il coltello descritti dalla vittima, inoltre, erano presenti residui di capelli lunghi un po’ ovunque.
Anche nel contenitore dell’immondizia, veniva rinvenuto un sacchetto contenente i capelli della vittima, nonché un rasoio elettrico.
I poliziotti hanno rintracciato entrambe le donne arrestandole, conducendole, dopo una nottata trascorsa nelle camere di sicurezza della Questura, al carcere di Pozzuoli.


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