2 settembre 2015

Diceva di essere stata rapita, ma invece aveva spillato 30mila euro al presunto sequestratore. Andreaa Popa, prostituta ventiseienne, è stata arrestata con l'accusa di circonvenzione d'incapace e calunnia dai carabinieri della Compagnia San Carlo di Torino.
La donna era infatti andata in caserma per denunciare un tentativo di sequestro di persona e aveva raccontato ai militari che ai primi di luglio un uomo aveva “rapito” per qualche ora lei e suo figlio di sei anni. Nella sua versione l'uomo l'avrebbe minacciata per convincerla a ritirare la denuncia di violenze che aveva sporto contro l'ex marito.
Le indagini, coordinate dal pm Andrea Padalino, hanno permesso però di scoprire una storia molto diversa da quella che sembrava in un primo momento: i carabinieri hanno scoperto che il proprietario dell'auto di cui la donna aveva fornito la targa, sbagliata, era in realtà un suo cliente assiduo. Per farlo però hanno dovuto individuare la targa reale del mezzo grazie alle immagini delle telecamere installate lungo il percorso del presunto sequestro. Immagini che in un primo tempo sembravano confermare la versione della donna e che solo grazie al controllo dei tabulati telefonici e al confronto delle diverse testimonianze hanno permesso di scoprire la verità.
L'uomo, un alessandrino con problemi psichici, aveva realmente fatto salire la donna sulla sua auto insieme al figlio, ma per convincerla ad andare a farsi visitare in ospedale per controllare le sue condizioni di salute. Nei mesi precedenti, infatti, la donna aveva raccontato di essere rimasta incinta e lo aveva convinto a darle dei soldi per sostenere le spese mediche e l'aborto, continuando poi a chiedere altri bonifici perché le condizioni mediche erano peggiorate, arrivando a ricevere 30mila euro.
Una storia inventata e che la vittima aveva preso per buona solo perché incapace d'intendere e di volere. Gli inquirenti stanno cercando di chiarire perché la donna abbia poi inscenato il finto sequestro e, soprattutto, se altre persone siano state vittime dei suoi raggiri.


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