I due, Bonnie e Clyde fra Garda e Vallesabbia, si conoscevano, avevano avuto una relazione già prima che lui finisse in galera.
Erano insieme anche mercoledì mattina a Salò, quando hanno incontrato la
coppia di tedeschi che armeggiavano attorno alla loro Skoda Felicia per
ripartire, in un parcheggio della zona del mercato.
«Che ore sono per favore?»
E quando il tedesco aveva infilato la testa nell'auto e le chiavi nel
quadro per accendere il cruscotto, ecco che si è materializzato quel
coltellaccio con la lama di 20 centimetri: «Sali in auto e stai zitto,
altrimenti ti ammazzo».
Lei si è accomodata dietro con la moglie del
malcapitato e per farle capire bene cosa stava succedendo, non ha
lesinato con gli insulti, gli schiaffi e le mani al collo, assumendo
così una parte decisamente attiva nel sequestro.
Minacciato dalla lama alla gola, il turista è stato costretto a guidare
fino a San Felice del Benaco. Qui la moglie, giovane professoressa di
inglese, è stata fatta scendere nei pressi di un bancomat, costretta a
prelevare 190 euro.
Poi via, sempre con l'auto, direzione di Villanuova, dove hanno imboccato la via Valverde che sale verso Bondone.
Hanno fatto poca strada, aggiungendo al bottino altri 100 euro che i due
tedeschi avevano in tasca, i telefoni cellulari, una fotocamera, i
vestiti e l'Ipad, hanno fatto scendere i turisti e li hanno lasciati a
piedi.
I rapinatori sono saliti ancora, ma di poco, arrivando nei pressi della frazione Bondone.
Appena prima delle case c'è un piazzaletto sulla sinistra con una
fontanella. Hanno parcheggiato, recuperato i beni che avrebbero potuto
trasportare a piedi e dato fuoco all'auto, dimostrando così la loro
"professionalità" nel nascondere le tracce che avrebbero potuto
"incastrarli".
Non avevano fatto i conti con la conoscenza del territorio
e con la sagacia dei carabinieri di Gavardo, coordinati dal comandante
Santonicola che pure si trovava in ferie e dal suo vice Napolitano, poi
supportati dai colleghi del Radiomobile salodiano con il luogotenente
Fabrizio Cosimo al comando, e dall'intera compagnia salodiana diretta
dal capitano Lubello.
Erano le sei del mattino quando i due tedeschi hanno
preso a scampanellare alle case che incontravano scendendo verso
Villanuova, senza però riuscire a farsi capire.
E' stato qualcuno dei villanovesi a chiamare il 112, raccontando che
c'erano degli ubriachi in strada che disturbavano la quiete pubblica.
A quell'ora stava per smontara dal servizio notturno una pattuglia dei
carabinieri di Gavardo e sono stati loro ad individuare i due rapinati,
ad accoglierli in caserma, a farsi raccontare quel che era successo.
In breve hanno messo insieme gli elementi necessari per
capire chi erano i rapinatori, almeno uno di essi, la donna,
individuata grazie alla descrizione dei tatuaggi impressi indelebilmente
sul collo e sulla schiena.
A quel punto ci hanno messo meno di un'ora a rintracciarla, in un bar
nei pressi dell'Italmark di Villanuova, e ad arrestarla. E' finita
dritta a Verziano.
I militari conoscevano anche le sue frequentazioni.
Lei ha provato a depistarli, indicando per compagno un altro che invece in quel momento si trovava in Marocco.
Alla fine, per esclusione, i carabinieri sono arrivati al vero colpevole.
La refurtiva è stata recuperata in una cascina dietro all'Italmark che spesso funge da rifugio di disperati e senza tetto, il Clyde valsabbino invece era a casa sua, a Sabbio.
Quando sono scattate le manette ha provato a negare tutto, anche
all'evidenza, quando è stato riconosciuto dai due turisti tedeschi.
Questo però non gli ha impedito di tornare a Canton Mombello.
http://www.vallesabbianews.it/notizie-it/%28Villanuova-s/C,Sal%C3%B2%29-Bonnie-e-Clyde-33630.html
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