1 dicembre 2014

Arrestata l’ex moglie di De Rossi
«Diecimila euro e ti faccio uccidere»

Tamara Pisnoli coinvolta nel rapimento lampo di un imprenditore torturato a casa sua da tre complici. All’alba di lunedì il blitz dei carabinieri. 


ROMA - «Sai quanno ce metto a fa ammazza’ `na persona? Basta che metto 10mila euro in mano a un albanese. Non ce metto niente!!!«.
Minacce esplicite, avvertimenti contenuti nella denuncia di un imprenditore romano preso in ostaggio il 17 luglio dell’anno scorso da un gruppo di persone che pretendeva da lui un bonifico di 200mila euro. Secondo i carabinieri e il tribunale a pronunciare quelle parole sarebbe stata Tamara Pisnoli, ex moglie del calciatore romanista Daniele De Rossi, arrestata all’alba di lunedì dai carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci nella sua abitazione al Torrino.
Ostaggio liberato contro il parere dei capi
Otto gli arresti per la vicenda che si era conclusa con la liberazione del sequestrato, abbandonato in strada con ferite sul volto e alla testa, per essere stato torturato con un coltello.
Agli indagati è contestato di aver rapito l’imprenditore «allo scopo di ottenere come prezzo della liberazione, l’ingiusto profitto della somma di 200.000 euro - di cui 150.000 euro pretesi dalla Pisnoli in restituzione dell’importo di 84.700 euro, versato quale acconto per l’acquisto di una licenza per un impianto di fotovoltaico dalla società E-Building Real Estate» dell’imprenditore - viene spiegato nell’ordinanza di cattura -, «con contratto siglato in data 9/4/2013, da cui aveva poi unilateralmente inteso receder.
L’imprenditore, A.I., secondo la ricostruzione degli investigatori, fu costretto a recarsi a casa della Pisnoli «dove veniva percosso con pugni e calci e ferito al capo con un coltello, trasportandolo poi verso altro luogo, ove sarebbe dovuto essere segregato fino al pagamento di quanto richiesto, infine abbandonandolo sulla via a causa della gravità delle lesioni riportate».
Per gli otto le accuse sono di usura, estorsione, rapina e lesioni gravissime.
«Rapito all’Eur e obbligato a tenere la testa bassa»
Dopo essere stato liberato e dimesso dall’ospedale tre giorni più tardi, l’imprenditore aveva denunciato ai carabinieri che mentre si trovava in un bar dell’Eur, nella zona di viale Europa, era stato costretto a salire su una Mercedes blu da due persone e portato al Torrino. Sulla vettura era stato obbligato a tenere la testa bassa e non aveva potuto vedere il percorso. L’uomo era stato anche rapinato dell’orologio, un Rolex DayJust del valore di 8mila euro, e di altri 900 euro in contanti. I sequestratori aveva l’ordine di non rilasciarlo finché non avesse fatto il bonifico dei 200mila euro, ma alcuni di loro che lo avevano in consegna, sempre secondo il suo racconto, lo hanno liberato lo stesso,  preoccupati dalle sue condizioni di salute.
Il gip sulla Pisnoli: «Una donna con indole violenta»
I carabinieri hanno poi ricostruito che il sequestro era stato organizzato al fine di attuare un recupero crediti per conto terzi, inducendo in tal modo, con violenza e minacce, l’uomo a restituire i soldi pretesi a seguito di un prestito usurario e di un affare finito male.
Secondo il gip, l’aggressione all’imprenditore è stata «sicuramente decisa» da Tamara Pisnoli. Una donna, scrive il giudice che ne ha chiesto gli arresti domiciliari, «con indole violenta, con un’abitudine a rapporti improntanti alla sopraffazione e all’intimidazione, che gestisce la sua enorme ricchezza appoggiandosi ad ambienti criminali».
L’aggressione è stata «condotta con modalità brutali, con gravissimi rischi per l’incolumità fisica della persona offesa, attinta al capo con un coltello e, pur se la Pisnoli non è stata autrice materiale dell’aggressione, tuttavia, ha dimostrando piena adesione anche alle feroci modalità con cui è stata attuata, avendovi assistito in silenzio e senza mai intervenire».
«Ama circondarsi di persone appartenenti ad ambienti criminali»
Tamara Pisnoli è «una donna ambita» per la «sua ricchezza e che ama circondarsi di persone appartenenti ad ambienti criminali», aggiunge il giudice Giuseppina Guglielmi nell’ordinanza di 172 pagine con cui ha disposto gli arresti domiciliari per l’ex moglie di De Rossi.
Nel provvedimento il giudice descrive l’indole della donna «sfruttata dai suoi amici `consiglieri´ e dai suoi amanti» ma che per vendicarsi «ricorre alla solidarietà di esponenti dei vari gruppi criminali del cui appoggio gode, disponibili a intervenire in suo favore con metodi violenti». Un soggetto vendicativo che ha «l’abitudine a farsi giustizia da sé, ricorrendo alla violenza».

link alla notizia:
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_dicembre_01/imprenditore-sequestrato-picchiato-un-prestito-otto-arresti-ce7e4606-792a-11e4-abc3-1c132dc377f5.shtml


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