16 novembre 2014

Raggirato da un'avvenente ragazza, drogato e rapinato. Infine abbandonato semi incoscente sul ciglio della strada.
La storia che ha come scenario uno dei quartieri più esclusivi di Roma, comincia con la denuncia di un figlio che arriva lunedì scorso negli uffici del commissariato Vescovio.

La denuncia di scomparsa. L'uomo racconta ai poliziotti che il padre è sparito. Da quattordici ore non ha più sue notizie. Dovevano incontrarsi per un appuntamento importante in banca, nel quartiere Trieste, ma l'ottantaquattrenne non è mai arrivato. Scattano le ricerche, coordinate da Antonio Mendolia, dirigente del commissariato.

Le indagini. Gli agenti si recano all’abitazione dell’anziano in corso Trieste, una volta aperta la porta d’ingresso si accorgono che l’appartamento è completamente a soqquadro. Il figlio spiega che diversi monili in oro e argenteria non ci sono più. La foto dell'uomo viene data alle volanti che cominciano a setacciare il quartiere.

Il ritrovamento. All’alba del giorno successivo l’anziano viene rintracciato nei pressi di piazza Annibaliano, in stato di incoscienza e con una vistosa ferita al capo. Viene trasportato al pronto soccorso del Policlinico Umberto I per le prime cure. Le prime analisi hanno un verdetto univoco: l'anziano è stato drogato, probabilmente con un potente sonnifero. Quando si sveglia, il vecchietto, dice poco. Sta molto male, per i medici ha rischiato di morire.

La donna misteriosa. Racconta dell'incontro con una donna che conosceva, un'amica con cui si era già appartato in passato, ma non fornisce troppi particolari. Probabilmente si vergogna, perché la storia che lo vede protagonista e vittima, è di quelle da tenere custodite nell'intimo. L'uomo, infatti, ex funzionario statale, è benstante e vive in una bella casa. La preda prefetta. Il fiuto dei poliziotti, quindi, va sulla pista giusta. Due giorni dopo gli agenti grazie al telefonino riescono ad arrestare in Umbria una cittadina romena di 30 anni, per gli investigatori è responsabile di sequestro di persona a scopo di rapina.

Il camper galeotto. L’uomo è riuscito a raccontare agli investigatori che il giorno della sua scomparsa aveva incontrato una giovane conoscente, che lo aveva invitato ad appartarsi in un camper dove gli aveva offerto una bevanda che gli aveva causato l’immediata perdita dei sensi. Ricorda solo che la ragazza voleva parlargli della madre malata e di quanto aveva bisogno del suo aiuto.

Sonno profondo. L'ottantaquattrenne dormirà per 14 ore, lasciando il tempo alla giovane romena di rubargli le chiavi, svaligiargli l'appartamento e di coprirsi la fuga. Le poche descrizioni fornite sono state comunque sufficienti a permettere l’identificazione della donna, che nel frattempo aveva già lasciato il territorio capitolino rendendosi irreperibile e che al termine di laboriose ricerche condotte con l’utilizzo di avanzati dispositivi di localizzazione satellitare è stata rintracciata ed immediatamente sottoposta a fermo di Polizia Giudiziaria.

«Sono malata, ho la Tbc». Pur di sottrarsi al carcere, la donna non ha esitato a dichiararsi ammalata. "Ho la Tbc", ha detto ai medici, ma gli accurati accertamenti sanitari hanno scongiurato tale ipotesi e per lei si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia.

http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/anziano-narcotizzato-per-14-ore-rapinato-di-oro-e-argenteria/notizie/1013550.shtml


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