11 luglio 2014

Novantenni prese di mira da stalker, denunciata badante: per l’ansia avevano aumentato le ore d’assistenza

 Secondo gli inquirenti, dagli elementi raccolti durante l’attività investigativa che si è avvalsa di appostamenti e di telecamere nascoste, oltre che dell’esame dei tabulati telefonici, dietro le persecuzioni ci sarebbe la persona di cui le due nonnine si fidavano ciecamente, la badante

Busto Arsizio, 11 luglio 2014 - La vita per due novantenni, una delle quali disabile, da circa un anno era diventata un incubo: le due sarebbero state vittime di continui danneggiamenti all’abitazione, di molestie telefoniche e di disturbo nelle ore di riposo. Una situazione diventata sempre più insopportabile per le due anziane e che è stata causa per entrambe di uno stato di ansia e di timori che aumentavano. La vicenda inquietante è stata risolta dagli agenti della Polizia locale del nucleo Presidio del territorio che hanno denunciato con l’accusa di stalking una donna di 60 anni, che lavorava come badante per le due anziane. Secondo gli inquirenti, dagli elementi raccolti durante l’attività investigativa che si è avvalsa di appostamenti e di telecamere nascoste, oltre che dell’esame dei tabulati telefonici, dietro le persecuzioni ci sarebbe la persona di cui le due nonnine si fidavano ciecamente, la badante.
Ancora da chiarire da parte degli inquirenti il motivo per cui la sessantenne abbia messo in atto la serie di atti persecutori che da mesi erano diventati un incubo per le due novantenni. Anche se potrebbe esserci un inquietante risvolto venale.
Le due anziane, infatti, sempre più impaurite si erano rivolte a una società di vigilanza per sorvegliare l’abitazione, ma avevano anche richiesto una maggiore presenza in casa alla badante, impiegata - e, si pensa, retribuita - così per più ore. Infine si erano rivolte alla Polizia locale che aveva subito dato avvio alle indagini. Il risultato dell’attività investigativa ha dato un risultato che nessuno poteva sospettare: la presunta stalker, forse responsabile di atti persecutori, è appunto la badante, persona che godeva della piena fiducia delle due anziane. La sessantenne, a quanto emerso nelle indagini, conosceva gli orari dei controlli dell’istituto di vigilanza e dunque sapeva come muoversi per evitare di essere sorpresa «in azione».

La donna è stata così denunciata. Importanti l’utilizzo delle telecamere nascoste e l’esame dei tabulati telefonici fondamentali per smascherare la presunta stalker. Un risultato, quello dell’attività investigativa, che da una parte ha liberato dall’incubo le due anziane ma dall’altro ha lasciato molta amarezza per il fatto che presunta responsabile di quegli atti persecutori sia stata proprio la donna della quale avevano grande fiducia. Ulteriori approfondimenti della sconcertante vicenda sono ancora in corso da parte degli inquirenti: da capire con precisione perché la badante abbia messo in atto quei comportamenti.

link alla notizia:
http://www.ilgiorno.it/varese/badante-stalking-1.37429


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