14 luglio 2014

aggiornamento del 20 gennaio 2015


Omicidio premeditato aggravato. Questa l’accusa per Aminta Guerrero Altamirano, la donna messicana di 33 anni, residente ad Alcamo. E’ accusata di aver ucciso il figlio Lorenz di 5 anni. Il processo comincerà il prossimo 25 febbraio. Il giudizio immediato è stato chiesto dal pm Sara Morri.
La vicenda risale al 14 luglio scorso. Secondo l’autopsia il bambino morì per avvelenamento, dopo aver ingerito una dose massiccia e letale di “Laroxyl”, ovvero un medicinale antidepressivo che veniva utilizzato dalla madre.
La donna ha sempre respinto l’accusa. Ha affermato di non essersi accorta del malore del figlio. La bottiglietta del farmaco vuota è stata trovata nel cestino dei rifiuti in casa della donna. Ma dentro la sua borsa i poliziotti trovarono anche un foglietto con una scritta di pugno della donna, una sorta di annuncio di morte per lei e per il figlioletto con l’aggiunta la richiesta di non fare alcuna autopsia.
Due le parti offese individuate dal giudice, ovvero il padre di Lorenz, Enzo Renda, e la nonna paterna della vittima.

14 luglio 2014 - E' stata fermata durante la notte con l'accusa di omicidio volontario la madre del bimbo di 5 anni morto, ieri, nella propria abitazione, ad Alcamo, in provincia di Trapani.
Il fermo è stato disposto in quanto, secondo una ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stata la donna a somministrare al piccolo gli psicofarmaci che lei stessa assumeva.
In un primo tempo gli investigatori avevano pensato che fosse stato il bimbo ad avere assunto i medicinali, eludendo la sorveglianza della madre, una 33enne di originie messicana.
Non solo: nell'abitazione in cui la donna viveva col figlio sarebbe stata trovata una lettera in cui, in termini molto confusi, la messicana dava disposizioni annunciando la morte propria e del figlio e chiedeva che non venisse eseguita l'autopsia sui loro corpi.
La donna interrogata dai magistrati sarebbe caduta più volte in contraddizione, tanto da indurre la Procura ad adottare il provvedimento.
La tragedia si è consumata nell'abitazione dove vive la 33enne, che è separata dal marito. Sembra che la donna non abbia ancora confessato l'omicidio. Secondo una prima ipotesi investigativa, la donna avrebbe somministrato al piccolo gli psicofarmaci che prende per curare una forma di depressione.
Ieri la donna aveva raccontato di aver trovato il bimbo morto nel suo lettino, nella loro abitazione di via Amendola, dove i due vivevano da soli. Ma la sua versione è apparsa agli inquirenti lacunosa e fragile.
La donna soffriva di depressione e assumeva ansiolitici: questi farmaci sarebbero stati da lei somministrati anche al figlio, secondo la tesi della Procura. Il padre del bambino si è separato tempo fa dalla messicana e si è trasferito in Germania.
Oggi è in programma l'autopsia, affidata al professore Paolo Procaccianti, direttore dell'Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo.
Fonte: http://www.huffingtonpost.it/2014/07/15/bambino-morto-farmaci-fermata-madre_n_5586864.html?utm_hp_ref=cronaca


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