28 giugno 2014

Si finge incinta e tenta estorsione: arrestata

 La conosce in un bar e inizia a frequentarla senza mettere in conto che la donna di lì a poco avrebbe iniziato a pretendere soldi.
L’uomo, la vittima, un 70enne di Gualdo Tadino, durante la breve frequentazione con la donna, 30enne rumena, assecondando le sue richieste, ha così versato sul conto della donna delle piccole somme di denaro che riteneva fossero utili per affrontare alcune spese. Tutto bene fino a quando la donna alza la posta e gli chiede di versargli 3milauro su un conto corrente. Alla richiesta, ovviamente, l’uomo risponde che non ha la disponibilità di tale somma e che quindi non era possibile accontentarla. La reazione della donna si fa “cattiva”. Inizia ad inviargli una serie di messaggi telefonici, prospettando all’uomo la possibilità di essere rimasta incinta a seguito dei rapporti sessuali avuti; chiede la somma di denaro per poter abortire e lo minaccia che qualora non avesse ottemperato alla richiesta lo avrebbe rovinato, raccontando la storia e i dettagli alla moglie e all’intera famiglia.
Preoccupato e spaventato di ciò che poteva accadere e di come la situazione sarebbe potuta precipitare, l’uomo ha avvertito i carabinieri di Gualdo Tadino che hanno raccolto la denuncia, rassicurandolo.
I militari hanno seguito la situazione in ogni minimo dettaglio - osservando gli spostamenti della donna. Hanno atteso che l’uomo consegnasse parte delle 3mila euro che la donna pretendeva e sono intervenuti in flagranza di reato nei pressi dello stadio, bloccando l’estorsione e traendo in arresto la donna che nel frattempo aveva ricevuto nelle sue mani una busta contenente 400 euro.
La donna aveva ormai messo alle strette l’uomo che si era convinto del fatto che la donna fosse realmente incinta, arma utilizzata come ricatto per poter pretendere qualsiasi cosa. Le indagini eseguite con cura dai militari della stazione carabinieri di Gualdo Tadino hanno accertato anche che la donna, condotta per le visite del caso presso il locale ospedale, non era in stato interessante e che l’invenzione era nata per poter minacciare psicologicamente la vittima, che se non si fosse rivolta immediatamente ai carabinieri avrebbe probabilmente iniziato a versare delle somme di denaro senza sapere quando questa brutta storia sarebbe terminata. Il denaro è stato recuperato e restituito al proprietario e la donna è stata arrestata e contestualmente messa agli arresti domiciliari

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