8 dicembre 2012

Una donna, C.G., di 39 anni, è stata condannata con rito abbreviato in primo grado, per maltrattamenti ai danni del marito, ad un anno di reclusione e al pagamento delle spese processuali.
La vicenda racchiude in sè una serie di vessazioni incredibili che si è trovato a dover affrontare non solo uno stimato professionista salernitano, A. L. , assistito dall'avvocato Fabio De Ciuceis, ma anche le due figlie minorenni della coppia, di dodici e sei anni, che da questa storia ne sono uscite psicologicamente provate. 
La donna
reiteratamente maltrattava e minacciava di morte il proprio coniuge, con cui litigava violentemente davanti alle figlie; minacciava di uccidere i due pappagallini, cui la figlia maggiore era molto legata; intratteneva una relazione extraconiugale con modalità tali da procurare disonore al marito e alle figlie minorenni; tornava reiteratamente a casa a notte tarda; si rivolgeva alle figlie auspicando che il loro padre bruciasse vivo; sperperava il denaro della famiglia acquistando per futili motivi oggetti ed abbigliamento vario; utilizzava in famiglia un linguaggio volgare e teneva comportamenti immorali tanto da indurre le bambine a chiedere al padre di portarle via, avendo peraltro paura della loro madre.
Eppure nulla lasciava presagire che la storia di questa coppia, iniziata con il matrimonio nel 1995, potesse finire in questo modo. Fino al marzo 2010 la relazione tra i coniugi era stata serena. Successivamente, però, la donna comincia ad assumere comportamenti aggressivi nei confronti della figlia più grande, che con il padre ha un rapporto «sereno e privilegiato» (una volta, lanciandole un casco contro, le provoca un trauma contusivo al ginocchio destro giudicato guaribile in cinque giorni) e a modificare il rapporto con il marito.
C'è un altro nella sua vita, un vicino di casa, e la relazione extraconiugale viene confermata dagli investigatori privati messi alle calcagne della fedifraga. I due mesi di massima tensione sono tra settembre e novembre 2010. Accade di tutto: la donna diventa volgare e utilizza epiteti discutibili nei confronti del coniuge: a San Martino, a tavola invita la figlia maggiore e il padre a mangiare dei torroncini dicendo
festeggiate perché è la festa dei cornuti, come tuo padre; e tu mangia, cornuto, perché è la tua festa.
Un'altra volta accartoccia una foto del coniuge e con l'aspiratore cerca di aspirarla, oppure a tavola dice alle figlie
speriamo che papà muore così fa la fortuna di tutti.
Nel maggio 2012 l'inevitabile separazione e l'affidamento della figlia maggiore al padre.


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