15 dicembre 2012

aggiornamento del 3 luglio 2013
Era accusata di tentata estorsione nei confronti di un medico di Mirano, che aveva ricattato, chiedendogli 50mila euro per non divulgare un video che lo riprendeva in un rapporto omosessuale, complice il marito, che aveva adescato l’uomo e organizzato la videoripresa.
Inizialmente, il professionista - che nel passato aveva avuto qualche problema con la giustizia, proprio in merito alla sua vita sessuale - gli avrebbe passato due o trecento euro, ma in seguito aveva avvertito le forze dell'ordine, che attraverso accertamenti telefonici e indagini erano risaliti alla rumena poi bloccata a Trieste.
Ieri, la rumena Georgeta Varga Crina ha patteggiato una pena di 2 anni e 5 mesi di reclusione, così come concordato tra i suoi avvocati difensori e la pubblico ministero Angela Masiello, con la convalida - ieri - della giudice per le udienze preliminari Roberta Marchiori. La giudice, però, si è riservata di decidere sulla richiesta di scarcerazione avanzata dalla donna, che per il momento si trova ancora in carcere.
Varga Crina è stata arrestata a novembre a Trieste, dove era ospitata da un'amica: nel corso delle indagini - pur confermando di aver telefonato per due volte al medico miranese - ha sostenuto di essere stata a sua volta minacciata, sostenendo di aver chiesto i soldi solo perché il suo ex l'aveva praticamente costretta a ricattare il medico, chiamandola dalla Romania. L’uomo è tuttora detenuto in patria per altri reati.
Ieri si è chiuso il primo capitolo della vicenda, con il patteggiamento di una pena - comunque - piuttosto pesante e che non ha permesso alla donna di tornare libera.


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