28 agosto 2012


I vicini di casa lo vedevano spesso rannicchiato sul balcone, dopo essere stato picchiato brutalmente dalla madre con il manico in alluminio, ricoperto di nastro adesivo, di una scopa. Quando i genitori non c'erano, lui chiedeva ai vicini di passargli alcuni libri di fiabe. E' la penosa storia di una bambino di 8 anni, di origini cinesi, maltrattato da mesi dalla madre.
Ora il piccolo si trova in una struttura protetta. La donna, 38 anni, è stata denunciata dalla polizia per maltrattamenti e lesioni.
La drammatica vicenda è venuta alla luce domenica, in via Colombo. Alcuni vicini hanno avvertito il 113 che una donna stava bastonando il figlio nel cortile di un condominio. Quando gli agenti sono arrivati hanno trovato la donna che schiaffeggiava il piccolo, coperto di lividi.
Dopo aver preso confidenza con gli agenti, il ragazzino ha raccontato loro cosa avveniva. Visitato, il bimbo ha riportato una prognosi di sette giorni per lesioni ed escoriazioni alla spalla destra, alle braccia e a un ginocchio. Ma i medici hanno trovato sul suo corpo anche i segni di precedenti percosse.
Orribile il quadro uscito dalle dichiarazioni dei vicini. Il commissario Filippo Sordi Arcelli Fontana, dirigente della Squadra volante, ha parlato di situazione di violenza e vessazione che andava avanti da mesi.
Quando gli agenti sono intervenuti, il bimbo si stava riparando dalla furia della madre dietro la porta di casa. Il ragazzino era stato picchiato con il manico di scopa, che poi si era rotto ed era stato buttato nei rifiuti. Una situazione che, purtroppo, si era ripetuta tante, troppe, volte. I vicini hanno testimoniato che spesso la donna picchiava il figlio.
Anche domenica si è ripetuto lo stesso copione. Il bimbo corre sulle scale per sfuggire alla madre. Poi entrano in casa e lì cominciano le urla, i colpi sordi delle percosse e le implorazioni del bimbo alla madre di smettere. L'ultimo atto di questo dramma vedeva il ragazzino rannicchiarsi in un angolo del balcone. Un luogo questo diventato il suo unico contatto con il mondo esterno, anche perché spesso veniva lasciato solo in casa dai genitori che si occupavano di un bar.
Quel balcone era il suo unico contatto con il mondo esterno e con altri esseri umani. Spesso è stato visto mangiare sul balcone con una ciotola di riso. La madre, infatti, non voleva che lui giocasse con gli altri bambini e si arrabbiava, e lo picchiava, perché lui parlava solo l'italiano e non il cinese.
La madre pensava di correggerlo a suon di bastonate. Un terrore che era riuscita a instaurare, tanto che quando qualche vicino le chiedeva di lasciare il bimbo insieme agli altri mentre loro erano al lavoro, il piccolo piangeva e tremava pensando alle ripercussioni.


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