27 maggio 2012

Tenuta in casa come una schiava, a 50 euro a settimana per lavorare in nero come collaboratrice domestica e all'occorrenza come barista. Una vicenda di sfruttamento che ha portato all'arresto per estorsione, appropriazione indebita, ingiurie e lavoro nero, una riminese di 52 anni, residente a Coriano, socia di un bar di San Clemente. Vittima da cinque mesi di uno sfruttamento continuo, sia come domestica che come barista, una 22enne lettone, in Italia per cercar fortuna, ospitata in casa dalla datrice di lavoro. È stata proprio quell'ospitalità, il vitto e l'alloggio passato alla ragazza, ad aver forzato la mano alla riminese che non solo faceva lavorare la straniera come collaboratrice domestica senza un solo versamento contributivo, ma quando serviva la utilizzava anche come barista nel locale di cui è socia a San Clemente. Tutto compreso, in un forfait da 200 euro al mese. Una segnalazione sulla condizione di 'schiavitu« in cui la 22enne si trovava, era già arrivata ai carabinieri, tanto che la datrice di lavoro, temendo un'ispezione da parte delle forze dell'ordine e dell'ispettorato del lavoro, aveva preteso che la ragazza firmasse una lettera di assunzione retrodatata, a partire dal dicembre 2011, in cui accettava la paga esigua, il vitto e l'alloggio, per ogni compito che le sarebbe stato richiesto. Al rifiuto della straniera di firmare un contratto a simili condizioni, la riminese aveva requisito ogni bene, effetto personale e documento di identità della ragazza. Quando la 22enne aveva lasciato il lavoro, la riminese le aveva tolto tutto in attesa della firma sull'accordo di lavoro. Ieri sera, le due donne si sarebbero dovute incontrare per sanare la questione, ma all'appuntamento la straniera si è presentata con i carabinieri di Montefiore Conca (Rimini) che hanno arrestato la riminese.
fonte:  http://www.leggo.it/news/cronaca/rimini_22enne_trattata_come_una_schiava_arrestata_la_padrona_/notizie/181251.shtml


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