9 novembre 2010


Ha patteggiato una condanna a 10 mesi di reclusione (pena sospesa) la 18enne polacca, incinta al settimo mese, domiciliata in un campo nomadi di Novara, che il 4 ottobre scorso era stata arrestata dagli agenti della Squadra Mobile prima che ritirasse dalle mani di una pensionata di 85 anni 35mila euro, somma che un fantomatico nipote aveva chiesto per telefono all'anziana, sostendo che con quella cifra doveva pagare il notaio.
La donna, che ci sente male (infatti porta l'apparecchio acustico), credendo che dall'altro capo della cornetta ci fosse proprio il nipote, si era recata in banca, la Popolare di Bergamo, in Piazza S.Anna, dove aveva il conto. La dipendente dell'istituto di credito, che conosce bene la signora, si era però insospettita e aveva telefonato al vero nipote dell'85enne. Avuta conferma che la pensionata era vittima di truffatori, la giovane aveva avvertito immediatamente la polizia.
Gli agenti si erano quindi piazzati sotto casa della pensionata, in attesa dell'arrivo dei truffatori. Nel frattempo l'anziana aveva ricevuto una nuova chiamata dal finto nipote, che si era informata se era sola e aveva aggiunto che a ritirare il denaro sarebbe passata una ragazza, una sua amica di nome Elisa. Quando la giovane, la 18enne polacca, si era presentata aveva trovato ad attenderla gli agenti della Squadra Mobile.
Secondo gli investigatori, la ragazza faceva parte di una banda di nomadi specializzata in truffe e che, con il medesimo modus operandi, qualche giorno prima aveva provato a raggirare una 91enne. Ma in quel caso il tentativo di truffa era andato male. La giovane non ha mai rivelato agli inquirenti l'identità del suo complice, il fantomatico nipote che aveva effettuato le due telefonate all'85enne.


Nessun commento:

Posta un commento