6 luglio 2010

Gagliano (CZ) - Uccide la bimba di due anni sbattendola a terra e accoltella il compagno

01 dicembre 2008

Catanzaro, la bimba aveva 2 settimane

Tragedia familiare a Gagliano, quartiere a nord della città di Catanzaro. Una 20enne ha ucciso la figlia di due settimane in preda a un raptus. Interrogata dal magistrato, la madre ha raccontato di aver gettato violentemente a terra la neonata dopo aver litigato con il compagno. Durante il violento diverbio, l'uomo è stato accoltellato all'addome a all'orecchio, poi è fuggito. La donna è stata arrestata con l'accusa di omicidio volontario.
I carabinieri erano intervenuti intorno alla mezzanotte, chiamati dai vicini preoccupati per le urla di una violenta lite in casa della coppia. Sulle scale d'ingresso avevano trovato sangue e poi, in casa, la bimba morta nella culla.

Morta per doppio trauma addome e cranio
La piccola Annamaria è morta in seguito a un doppio trauma all'addome e al cranio. E' quanto stabilito dal medico legale incaricato dalla Procura, Giulio Di Mizio,dopo l'esame del corpicino. La bambina, nata il 17 novembre e vissuta solamente due settimane, secondo la ricostruzione dei carabinieri del reparto operativo, avrebbe subito dapprima un colpo all'addome, forse inferto dalla donna nel tentativo di calmare la neonata che piangeva. Poi, in un momento di raptus, Annamaria sarebbe stata spinta a terra causandole un trauma cranico che ne ha provocato la morte istantanea.

"L'ho gettata a terra perché piangeva"
Al magistrato la donna non ha saputo dare nessuna spiegazione sulla morte della figlioletta. Si è limitata a dire che, in seguito a una lite con il convivente, Donato Rosario, elettricista 23enne, gli avrebbe sferrato due coltellate. Poi, mentre l'uomo ferito scappava, Morena avrebbe preso la figlioletta che piangeva e l'avrebbe gettata a terra. "L'ho gettata a terra perché piangeva" ha dichiarato.

La madre non confessa: "Non ci credo, la bambina non è morta"
Sotto evidente stato di shock, Morena, che non ha confessato, sembra aver completamente rimosso il delitto. "Non ci credo, la bambina non è morta" ha sostenuto.

Ricostruiti i fatti
Attraverso la testimonianza dei vicini e il racconto del compagno della giovane, gli inquirenti hanno iricostruito la dinamica dell'accaduto. Poco prima della mezzanotte i due hanno iniziano a litigare e Morena Loprete ha colpito il marito con un coltello. L'uomo è riuscito ad impossessarsi del coltello e la donna con un morso gli ha strappato il lobo dell'orecchio. L'uomo è riuscito ad uscire dall'abitazione e la donna, secondo gli investigatori, prima di raggiungerlo ha ucciso la figlia. Dopo l'arresto, dalla caserma dei carabinieri del quartiere Gagliano di Catanzaro, Morena Loprete è stata condotta nel carcere di Castrovillari.

La madre soffriva d'insonnia
La casa ora è stata posta sotto sequestro. Il corpo della neonata si trova ora all'obitorio del Policlinico universitario di Catanzaro, dove dovrebbe essere effettuata l'autopsia, mentre i militari dell'Arma continuano a sentire la madre e il padre. Sul posto si sono recati anche i genitori della giovane mamma che hanno dichiarato agli inquirenti che la ragazza soffriva di insonnia.

Il padre non è grave
Il papà della bimba è ricoverato nel reparto di chirurgia dell'ospedale 'Pugliese'. Le sue condizioni non sono gravi. Dopo il ferimento è stato soccorso da alcuni vicini

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo434700.shtml

6 luglio 2010

UCCISE FIGLIOLETTA NEONATA: ASSOLTA PERCHE' NON IMPUTABILE

(AGI) - Catanzaro, 6 lug. - E' stata assolta Morena Loprete, 21 anni, di Catanzaro, arrestata a dicembre 2008 con l'accusa di avere ucciso Annarita, la figlioletta di due settimane, e di aver tentato di ammazzare anche il convivente. La donna e' stata dichiarata non imputabile perche' completamente incapace di intendere e volere al momento del fatto, e dunque il giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro, al termine del giudizio abbreviato, l'ha assolta disponendo che venga sottoposta per non meno di tre anni alla misura di sicurezza del ricovero in una struttura sanitaria diversa, comunque, da un ospedale psichiatrico giudiziario. Dopo che il perito nominato dal giudice, il dottore Mario Nicotera, e' giunto alla conclusione che la Loprete fosse da ritenersi del tutto incapace quando la sua bimba mori', oggi in aula e' stata lo stesso pubblico ministero Alessia Miele a chiedere l'assoluzione dell'imputata, sollecitando tuttavia la misura di sicurezza poiche' non e' stata esclusa la pericolosita' sociale della giovane. Per l'assoluzione ed il ricovero - considerate le sue condizioni di salute -, del resto, si e' sempre battuto anche l'avvocato Alessandro Guerriero, difensore della donna, che non e' mai voluta comparire in aula, dove invece ha seguito il processo il suo ex convivente, Rosario Donato, 25 anni, che ha rinunciato a costituirsi parte civile (e' rappresentato dall'avvocato Carlo Petitto). I fatti per cui la 21enne e' finita in aula sono avvenuti all'alba del primo dicembre 2008, nel quartiere Gagliano di Catanzaro. Morena Loprete, secondo l'accusa, avrebbe ucciso la sua bambina al culmine di una violenta lite con Donato, ferito al petto con una coltellata e con un morso che gli ha staccato il lobo dell'orecchio sinistro.

link alla notizia
http://www.agi.it/cronaca/notizie/201007061545-cro-rt10622-uccise_figlioletta_neonata_assolta_perche_non_imputabile


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